Riflessioni

Nella solennità della Natività della Beata Vergine Maria, a cui è dedicato il nostro Duomo, il prossimo 8 settembre, la nostra Chiesa ambrosiana esprimerà la propria riconoscenza e saluterà il cardinal Angelo Scola, il pastore che ha guidato la Diocesi negli ultimi sei anni. E poi domenica prossima ci uniremo nel saluto e nel ringraziamento a don Maurizio per il suo servizio alla nostra Comunità pastorale che lui ha avviato.

Che cosa significa salutare e ringraziare un pastore del gregge di Dio?

Anzitutto siamo stimolati a ricordarci che ogni vescovo e ogni sacerdote si mette al servizio della Chiesa che gli affida una missione, una porzione del popolo di Dio. Lasciare ad altri la guida di una comunità evidenzia che non c’è alcun protagonismo o possessività: al centro della Chiesa c’è il Signore Gesù e il gregge è di Dio. E i pastori ci conducono al Signore Gesù, ci aiutano ad amarlo e ad amare la sua Chiesa. Se in questi anni abbiamo imparato, grazie al Card. Scola e a don Maurizio, a compiere un passo deciso in questa direzione, allora abbiamo vissuto e compreso il senso del loro servizio. Da ciò scaturisce, in secondo luogo, la riconoscenza verso di loro: grazie per averci aiutato ad essere figli di Dio, amati e perdonati, e ad essere una comunità in cui si sono uniti i sentieri di due parrocchie scoprendo la bellezza della reciproca testimonianza di fede e della condivisione dei talenti di ciascuna!

In terza battuta, l’avvicendamento dei nostri pastori non può allora essere una scusa per un disimpegno nella costruzione della Chiesa, a causa di logiche umane estranee al Vangelo (simpatie, favoritismi…). Il miglior modo di dire grazie a loro è quello di proseguire con maggiore convinzione nella volontà di fare della nostra Comunità il luogo dove si vive la bellezza della comunione e dove tutti possono incontrare Gesù Salvatore.

Don Roberto