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16 Giugno 2014
La settimana che sta per iniziare ci introduce alla festa del Corpus Domini. Ancora una volta l’Eucaristia è posta al cuore non solo della nostra vita personale, ma nel cuore della vita dei nostri paesi e delle nostre città: è il pane per la vita del mondo (cfr. Gv. 6, 51).
Il mondo ha bisogno di pane, che insieme al vino costituisce “l’archetipo della alimentazione” (G. Ravasi), ciò che è essenziale alla vita. Diceva Paul Claudel nel suo Annuncio a Maria: “Interroga la vecchia terra, ti risponderà con il pane e con il vino”.
Anche il titolo di EXPO 2015, che ci prepariamo a vivere in mezzo a tante tensioni, richiama la necessità di nutrire il mondo: “Nutrire il pianeta. Energia per il mondo”.
C’è una responsabilità umana nei confronti del mondo, che è quella di permettere a tutti che accedano a quel bene primario che è il pane, il cibo essenziale ala vita.
E c’è una responsabilità del cristiano che è chiamato a fare in modo che il cibo non sia soltanto alimento per la vita, ma dono da condividere, per creare fraternità, per fare del mondo una vera famiglia di persone. D’altra parte i cristiani ripetono ogni giorno il gesto della “frazione del pane”.
C’è una responsabilità, per i cristiani, che è quella di far ritrovare a tutti gli uomini il valore spirituale del cibo e del mangiare insieme, al di là del credere che nel pane spezzato e nel vino versato si realizza una salvezza che va al di là della sopravvivenza terrena.
Scrive ancora il Cardinal Ravasi: “Una società sbrigativa e superficiale che ingurgita cibi a caso in un fast food, che ignora lo spreco alimentare, che si infastidisce quando si evoca lo spettro della fame nel mondo, che si oppone all’ospitalità, ha perso non solo la dimensione simbolica del cibo, ma anche la spiritualità che in quel segno è celata”.
Il Corpus Domini che celebreremo solennemente possa essere anche l’espressione della nostra volontà di condividere il pane della salvezza eterna, ma anche il pane per la vita di ogni giorno.