La Parola del Parroco
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04 Maggio 2014
La vita cristiana non è altro che un rivivere la Pasqua di Gesù. Morire ogni giorno a noi stessi, al male, al peccato, per risorgere ogni giorno a vita nuova, sempre più figli di Dio, sempre più immagine di Gesù.
Per questo il battesimo, che le letture di oggi ci ricordano, è il momento fondamentale della nostra partecipazione alla Pasqua di Gesù, è la sorgente della nostra vita nuova. Poter ricevere il battesimo è un dono e una "grazia", e come tutti i doni va desiderato, cercato, e poi custodito come realtà preziosa, anzi, per un cristiano il battesimo è la realtà più preziosa che Dio ci ha donato insieme alla vita. Lo diciamo anche nella preghiera del "Ti adoro": Ti ringrazio di avermi creato e di avermi fatto cristiano".
C'è un altro battesimo, però, che ci inserisce definitivamente, direi eternamente, nella Pasqua di Gesù ed è il battesimo del sangue, il battesimo che si compie nel donare la vita fino al martirio, è il lavare le vesti nel sangue dell'Agnello (Apocalisse 7, 13 - 14). È il punto di arrivo di una vita in cui si è custodito il dono del battesimo; è il punto di arrivo di una vita che si è affidata totalmente a Gesù e non è scesa a compromessi con il male; è il punto di arriva di una vita che non è stata tenuta per sé, ma è stata donata a Gesù, è stata affidata totalmente a Gesù come nel giorno del nostro battesimo.
Oggi celebriamo la Festa dei Santio Giacomo e Filippo, patroni d venegono Inferiore. Celebrare al festa di questi Apostoli che hanno affidato la loro vita a Gesù, lo hanno seguito con fedeltà, e hanno "coronato" la loro esistenza con il martirio, significa anche ricordare che la vita cristiana è, dall'inizio alla fine, partecipazione alla Pasqua di Gesù: nella gioia dell'incontro, nella fedeltà della sequela, nel coraggio di perdere - come Gesù e per amore di Gesù - la propria vita anche nel martirio, il compimento del nostro battesimo.
A loro chiediamo di aiutarci a vivere fino in fondo la nostra Pasqua.