La Parola del Parroco
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02 Marzo 2014
“Semel in anno licet insanire”. È una espressione latina, in voga nel Medio Evo, che significa: “Una volta all’anno è lecito fare pazzie”, e in genere questo momento coincideva con il periodo di carnevale. Era una valvola di sfogo dentro una vita dura, fatta di sacrifici, di lavori pesanti, di poche soddisfazioni personali. Almeno una volta all’anno si tirava il fiato, per poi ributtarsi dentro la dura quotidianità dell’esistenza, ma anche per lanciarsi nell’avventura quaresimale fatta di penitenze vere e di mortificazioni che mordevano la carne, che non si esaurivano nelle pie intenzioni.
Nostalgia del Medio Evo? Assolutamente no, anche se non sempre è stato il “periodo buio” con cui talvolta lo si descrive.
Forse però possiamo raccogliere un invito a rimanere attaccati alla realtà, a non rifugiarci continuamente dietro qualche maschera che non fa altro che renderci “ipocriti”, ci fa fingere di vivere la vita, ma non ce la fa gustare in pienezza.
Nei giorni scorsi a Milano ho visto un cartello che pubblicizzava un negozio dove ci sono “maschere tutto l’anno”. Mi sembra di cogliere in questa tendenza un annullamento della realtà, un bisogno di evasione continua che alla fine non ci fa essere veri: lo svago, il divertimento, spesso anche la trasgressione non sono più un’eccezione, ma il desiderio normale che anima le nostre decisioni. La penitenza, il sacrificio, le mortificazioni … sono realtà uscite dalla nostra vita e anche della nostra quaresima.Forse sono termini usciti anche dal nostro vocabolario. Ma la posta in gioco non è fare qualche proposito di penitenza; la posta in gioco è una vita che sia vissuta nella verità e nella sua pienezza.
Che fare? Ritornare a macerarci come nei giorni del Medio Evo?
Certamente no. Forse però vuole dire fare verità nella nostra vita, e ciò significa dare ad ogni momento della nostra esistenza il suo giusto valore. Dobbiamo ricordarci della lezione di Qoelet (cap. 3): “… c’è un tempo per piangere e un tempo per ridere …”.
Viviamo allora con gioia questa settimana di carnevale, ma prepariamoci a fare verità nella nostra vita con la Quaresima che inizieremo domenica prossima. L’invito al sacrificio, alla penitenza e alla carità ci aiuterà a tenere i piedi per terra, collegati alla realtà. In fondo è la realtà il metro di confronto e di valutazione della nostra vita, non le illusioni prodotte da mondi artificiali: la realtà della nostra vita e la realtà di Dio che entra nella nostra vita per dimostrarci che non si stanca mai di amarci, di perdonarci, di rinnovarci con la forza della sua misericordia.