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17 Febbraio 2013
Iniziamo il tempo di Quaresima toccati ma anche illuminati dall’annuncio della rinuncia di Papa Benedetto al ministero di Vescovo di Roma, successore di San Pietro.
È una lezione di umiltà, come molti hanno sottolineato, che tra i tanti insegnamenti ci suggerisce anche due atteggiamenti che anche tutti noi possiamo cercare di mettere in pratica in questo tempo di quaresima.
Il primo nasce dal fatto che Benedetto riconosce che “le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Potremmo dire che Papa Benedetto ha portato a termine il compito di “umile lavoratore nella vigna del Signore” e ora riaffida questa vigna nelle mani di Dio stesso. È un atteggiamento che ci insegna che la nostra vita è nelle mani di Dio, e che ha senso nella misura in cui ci affidiamo a lui nella fede che nasce dall’ascolto della sua Parola, e nell’obbedienza alla sua volontà che diventa servizio di carità. La quaresima è tempo per coltivare questo abbandono fiducioso nelle mani di Dio, confidando nel suo amore e nella sua forza: quello Spirito che guida la nostra vita personale e la vita della Chiesa.
Il secondo nasce dalla richiesta di perdono di Papa Benedetto: “chiedo perdono per tutti i miei difetti”. Non possiamo mai dimenticarci che noi siamo sempre dei “salvati” e dei “perdonati”; non possiamo dimenticarci che senza l’amore di Dio che ci precede nel chiamarci a salvezza e ci rincorre offrendoci sempre il suo perdono non troviamo il senso della nostra vita; è l’amore di Dio la radice, la roccia su cui si fonda la nostra esistenza; è l’amore di Dio l’aria che ci tiene in vita; è l’amore di Dio l’orizzonte di eternità in cui si trova il suo posto la nostra esistenza. La quaresima che ci prepariamo a vivere è tempo per sperimentare l’amore di Dio, soprattutto nel sacramento della riconciliazione. Teniamo vivo il senso dell’amore di Dio che perdona, e celebriamo con intensità e con verità questo sacramento. Ce lo chiede anche il nostro Arcivescovo, il Cardinal Angelo Scola.
Buona quaresima, dunque, nell’abbandono fiducioso della nostra vita nelle mani di Dio, in ascolto della sua Parola, nell’accoglienza del suo amore che ci raggiunge nella grazia dei sacramenti.
Con un sincero ringraziamento a Papa Benedetto, non solo per i suoi insegnamenti, ma soprattutto per il suo grande esempio di fede e di carità.