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06 Aprile 2025
Ci stiamo avvicinando alla celebrazione della Santa Pasqua. Come è tradizione, sono offerte varie occasioni per la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, cioè della “confessione” (all’interno trovate il relativo programma). Dovremmo viverlo non solo per poter fare la comunione alla S. Messa di Pasqua, ma per sperimentare già in noi stessi il mistero pasquale, mistero d’amore di Dio che «da morti che eravamo per i peccati ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati» (Ef 2,5-6). Dovrebbe essere sempre questo il senso del Sacramento della Riconciliazione: vivere in noi la morte e risurrezione di Gesù per poi avere la sua vita d’amore, donata nel sacramento dell’Eucaristia. Ci deve essere la consapevolezza che ciò che muove al pentimento e alla richiesta del perdono a Dio e ai fratelli non è il rimorso di aver fatto qualcosa di male, ma la grazia, l’amore di Dio gratuito che ci precede sempre.
Ce lo ricorda il nostro Arcivescovo nella sua proposta pastorale che ci ricorda che basta la grazia di Dio che si manifesta nella nostra debolezza. Mons. Delpini inoltre scrive: «I percorsi penitenziali e il sacramento della Riconciliazione sono risposta alla Parola del Signore che suscita la fede: nella fede la coscienza di ciascuno è illuminata per riconoscere il bene ricevuto e rendere grazie, per riconoscere i propri peccati e chiedere perdono, per addolorarsi per il male compiuto e le relazioni rovinate e cercare la riconciliazione».
L’Arcivescovo però evidenzia anche che «la forma della confessione e assoluzione individuale è la più diffusa. È esposta al rischio di un’enfasi sproporzionata sul “dire i peccati”, piuttosto che sul celebrare la grazia del perdono. È esposta anche al rischio di essere una pratica troppo individualistica. Pertanto è saggio proporre, motivare e curare la celebrazione comunitaria della Riconciliazione con confessione e assoluzione individuale. La riconciliazione con Dio è dono dello Spirito Santo che opera nel sacramento: il peccatore pentito riceve pace e perdono nella Chiesa per essere presenza viva nella Chiesa». Per questo abbiamo deciso, come preti del nostro Decanato, di proporre una celebrazione penitenziale comunitaria, con la possibilità delle confessioni individuali, il lunedì santo 14 aprile nella chiesa di S. Stefano a Tradate (chiesa penitenziale per il Giubileo). Saremo presenti tutti noi preti del Decanato e credo che sia una bella occasione da sfruttare per vivere con calma questo sacramento e per imparare a comprendere la dimensione ecclesiale della Riconciliazione che avviene con Dio e con la Chiesa, feriti dai nostri peccati e che ci donano il perdono che ci fa rinascere a vita nuova.