La Parola del Parroco
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09 Marzo 2025
«Anima mia, basta ormai col peccato. Pensa che puoi cadere a un tratto nell’eterno tormento, dove non c’è penitenza e il pianto non vale più a nulla. Convertiti, ora che il tempo della salvezza ti è dato e grida al Signore Gesù: “Pietà di me, tu che salvi!”». È una delle antifone ambrosiane che reciteremo nelle Ss. Messe feriali in questo tempo di Quaresima che oggi iniziamo. È citata dal nostro Arcivescovo nella sua proposta pastorale che titola: Basta. L’amore che salva e il male insopportabile. Davanti al male che dobbiamo sempre percepire insopportabile, non solo nelle sue manifestazioni più terrificanti e crudeli (come le guerre), ma anche nelle forme più quotidiane che sono i nostri peccati, dobbiamo avere il coraggio di dire: Basta! È la scelta coraggiosa e radicale della conversione suscitata dal pentimento a cui siamo invitati in modo particolare in questo tempo forte (ma che deve essere sempre il nostro impegno nel cammino di fede, sempre cammino di conversione).
Se l’antifona citata sembra fare un po’ di “terrorismo”, agitando lo spauracchio dell’inferno (l’eterno tormento), spiritualità di altri tempi che non corrisponde più alla nostra, più evangelicamente mons. Delpini scrive: «Per reagire al rischio della banalità, per dissolvere le nebbie della confusione, per essere sinceri nel confronto con il Signore ed evitare di giustificare tutto quello che si fa non basta considerare i pericoli dell’ostinazione nel male, l’oppressione dell’irrimediabile. Lo sguardo rivolto al Signore crocifisso, l’ascolto della Parola di Dio e dell’insegnamento della Chiesa ispirano la coscienza del peccato e la verità del pentimento».
Settimana scorsa, nel primo incontro del ciclo sulle ferite nelle relazioni di coppia o di famiglia, parlando delle Dipendenze (peccato che eravamo pochissimi presenti!), un ex tossico dipendente ha portato la sua toccante testimonianza. Egli ha raccontato che a spingerlo a dire “Basta!” alla droga è stato suo figlio di pochi anni che gli ha chiesto: “Quando diventerai come gli altri papà?”. Non è stata la paura della morte, ma la grazia, l’amore di quel figlio a farlo reagire e cambiare. In questo tempo di Quaresima sentiamo allora la voce di Dio nostro Padre, che per l’amore che nutre verso di noi ci chiede, attraverso la croce: “Quando sarai come il mio Figlio Gesù?”. Che sia la grazia di Dio a muoverci al pentimento e alla conversione, a dire: “Basta!” ai nostri peccati. Facciamo il proposito di prepararci alla confessione pasquale volendo fare esperienza della misericordia di Dio, approfittando anche di questo Anno giubilare che ci invita a sperare nella reale possibilità di una vita nuova.
Buona Quaresima!