La Parola del Parroco
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17 Novembre 2024
Ed eccoci ad un nuovo Anno liturgico con il Tempo di Avvento che ci prepara alla venuta del Signore Gesù nel suo Natale. Come negli ultimi anni, con il Gruppo Liturgico abbiamo scelto un canto tipico di questo “tempo dell’attesa” da eseguire nelle Ss. Messe festive, riproducendo alcune sue frasi in un cartello appeso sull’altare: “Cieli stillate rugiada, piova il giusto dall’alto, s’apra al fine la terra e germogli il Salvatore”. Le parole sono tratte dal profeta Isaia (45,8) che già la tradizione giudaica riscriveva in termini personalizzati (il testo del profeta parla di “giustizia” che piova dall’alto e di “salvezza” che germogli) in riferimento alla figura del Messia.
L’invocazione di Isaia, scritta al tempo dell’esilio del popolo ebraico in Babilonia, usa l’immagine della terra che per essere feconda ha bisogno della pioggia che scende dal cielo e quindi vive l’attesa dell’acqua piovana spesso sospirata in un ambiente spesso arido. Così la salvezza, il ritorno dall’esilio, è invocata come dono di Dio perché da solo il popolo non può cambiare la propria sorte in balia dei dominatori stranieri. È quindi l’attesa di un salvatore, di un Messia inviato da Dio. Come ogni profezia, sebbene nata in una situazione storica precisa, è tuttavia rilanciata verso un futuro che per noi si compie in Gesù, il Figlio di Dio che incarnandosi germoglia nella nostra umanità portando la salvezza dal peccato. La salvezza è grazia di Dio, è “pioggia dal cielo”, che certo deve trovare i nostri cuori disponibili ad accoglierla e a farla agire in noi (terra che si apre e germoglia). In questo anno pastorale il nostro Arcivescovo ci ricorda questo primato della grazia che basta per dire basta al peccato e alla guerra.
Invochiamo questa grazia, invochiamo la venuta del Salvatore Gesù in questo mondo così travagliato, in cui si vive una “terza guerra mondiale a pezzi”. In questo Tempo di Avvento facciamo nostra l’attesa di pace di tanti popoli, l’attesa di bene di tante vite segnate dal male, l’attesa di dignità (un lavoro, una casa) di tanti uomini e donne che paiono scartati dalla nostra società del benessere. Indichiamo a tutti che è Gesù il nostro Salvatore, il Dio che si incarna in questo nostro mondo (proprio questo nostro mondo) per portare la sua grazia, la sua benevolenza che è misericordia che ci libera dal male. A chi chiede giustizia e salvezza, e vuole farsi da solo giustizia e trovare una salvezza solo umana, indichiamo il giusto e il salvatore che è Gesù che ci è donato da Dio. Buon cammino d’Avvento e prepariamoci ad accogliere il Signore che vuole venire ancora in mezzo a noi!