La Parola del Parroco
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13 Ottobre 2024
Chissà perché l’hanno soprannominata “la parabola della zizzania”. È una delle tre che Gesù racconta nel Vangelo che ascolteremo in questa domenica. La risposta alla mia domanda può sembrare facile. I servi, che accudiscono il campo del padrone dove questi ha seminato il buon seme, si accorgono che assieme è cresciuta la zizzania, pianta infestante che può mettere a rischio il raccolto del seme buono. La loro attenzione e preoccupazione si concentra sulla zizzania chiedendo spiegazioni al padrone, proponendo di strapparla subito. A ciò si oppone il padrone: «No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano». La sua preoccupazione è per il grano e la sua crescita, certo che non sarà compromessa dalla zizzania.
E allora perché non chiamare questa parabola quella “del grano buono resistente”? Siamo portati quasi sempre a vedere il male e i suoi effetti; spesso ci ricordiamo più delle cose negative (che ci feriscono) mentre dimentichiamo quelle buone, perché scontate. Invece è proprio su queste che dovremmo concentrarci e che dovremmo mettere in risalto, evidenziare. Nelle relazioni, quando subiamo un torto o siamo oggetto di una azione cattiva, siamo pronti ad accusare l’altro, anche con ragione. Pare una relazione subito compromessa e si giudica l’altro come cattivo, delusi perché va in frantumi l’immagine buona che ci siamo fatti di lui.
E di tutto il bene vissuto fino a quel momento, non ci si ricorda più nulla? Non si ha memoria del bene ricevuto e di quanto ben più importante sia rispetto al male che si può ricevere (e che viene dal nemico di un rapporto buono). Dovremmo imparare a custodire la memoria delle esperienze buone che si vivono in una relazione. Dovremmo raccogliere le perle che abbelliscono i nostri giorni, con la cura di inanellarle una per una perché non vadano perdute. Dovremmo essere certi – come il padrone della parabola, come Dio – che il bene è più forte del male e che esso alla fine trionferà se sapremo pazientare, sopportando chi quelle perle vuole rubarcele, sicuri che Dio è il primo a prendersi cura del nostro bene. La forza del bene sa far lievitare i rapporti, è capace – anche quando pare una piccola cosa, come una semplice cortesia – di attirare a sé altro bene (così ci spiegano le altre due parabole di Gesù).
E se questo vale a livello dei nostri rapporti (soprattutto di coppia e genitoriali), allo stesso modo è da vivere all’interno della nostra Comunità che, del Regno spiegato dalle parabole, vuole essere segno certo.