La Parola del Parroco

Nella nostra Comunità celebriamo oggi la Giornata per il Seminario. Ovvi motivi ci legano a questa istituzione: la presenza dell’unica sede del Seminario diocesano a Venegono Inferiore (con tutta la storia di rapporti con il paese) e la presenza del seminarista Giorgio che sabato prossimo sarà ordinato diacono, primo passo verso il presbiterato. Questa occasione quindi è anzitutto invito a pregare per i seminaristi e per i loro educatori. Che cosa chiedere nella preghiera? Che i seminaristi siano docili allo Spirito per discernere se il presbiterato è la loro vocazione e non un proprio desiderio umano; perché imparino a lasciarsi plasmare dallo Spirito come uomini e come credenti per essere preti per questa nostra Diocesi. Preghiamo per i loro educatori perché siano strumento docile nelle mani del Signore nella formazione dei futuri preti.

            Questo cambiamento d’epoca investe anche il Seminario, la vocazione presbiterale e la formazione ad essa. Ci sono interrogativi sulla validità di questa istituzione nata dopo il Concilio di Trento nel XVI secolo: è strumento idoneo oggi per discernere la vocazione al presbiterato e per formarsi ad essa? Alcuni cambiamenti sono già in atto come la residenza dei seminaristi, in Terza teologia, in una parrocchia a gruppi (andando in seminario solo per la scuola al mattino e per il pranzo). Vivere quotidianamente in un contesto di vita ordinaria parrocchiale può aiutare nella formazione. Quest’anno i seminaristi che faranno tale esperienza sono solo tre. Gli unici tre in Terza teologia. Ciò vuol dire che fra quattro anni saranno ordinati due o quattro preti per la nostra Diocesi. Dato che ogni anno ne muoiono una trentina e una ventina vanno “in pensione” (cioè non hanno più responsabilità parrocchiali pur continuando ad aiutare finché la salute lo permette), potete immaginare quante parrocchie o comunità pastorali non avranno più un parroco o un coaudiutore.

            Allora la Giornata per il Seminario è anche occasione di preghiera perché ci siano giovani che rispondano alla chiamata del Signore per diventare preti. L’Arcivescovo nel messaggio per questa Giornata, riprendendo la storia biblica di Giona, paragona la Comunità cristiana al “grosso pesce” che salvò il profeta dall’annegamento: «C’è una comunità ospitale che può salvare i ragazzi e le ragazze spaventati. C’è infatti la comunità accogliente in cui lo spavento può essere sconfitto. Nella comunità possiamo riascoltare la parola del Signore che chiama, costruiamo amicizie che rendono migliori, offriamo proposte che fanno pensare e ripensare al rapporto con il Signore». Per nuove vocazioni al presbiterato ci vuole una Comunità così!