La Parola del Parroco
Home > La Parola del Parroco > La Parola del Parroco del 23 Giugno 2024
23 Giugno 2024
Le prime settimane dell’Oratorio
feriale hanno registrato episodi in cui si sono resi protagonisti genitori,
quindi in teoria “adulti”, che hanno creato problemi più dei loro figli,
ragazzi e adolescenti che stanno vivendo giorni spensierati. Oltre ad una
aggressività che meriterebbe querele, sono state avanzate pretese, sono state
segnalate lamentele che evidenziavano più l’interesse per se stessi che per i
propri figli (alcuni tristemente usati come “campo di battaglia” tra adulti).
Situazioni che hanno richiesto attenzione, impegno, pazienza, sottraendo
energie e tempo all’attività di cura verso i ragazzi e adolescenti.
Mi lascio provocare dalla figura di Peter Pan che i nostri giovani, adolescenti e ragazzi ci hanno raccontato nel musical messo in scena tra fine maggio e inizio giugno. (Parentesi: voglio fare a loro i miei complimenti per la bravura che hanno dimostrato, con l’impegno a realizzare qualcosa di veramente bello). Il ragazzino che non vuole crescere e diventare adulto pare essere il mito rincorso oggi da molti adulti, che adulti non vogliono essere né fare. Molti sociologi evidenziano che essi vivono nel mito della eterna giovinezza (basta osservare come si vestono alcuni che paiono adolescenti!) quasi idolatrata. E così abdicano al ruolo fondamentale dell’adulto che è quello di essere generativo (non solo in senso “genitoriale”) cioè di dare vita e far vivere l’altro. L’adulto è colui che è capace di dimenticarsi di sé in vista della cura di altri. È colui che ha capito che la domanda fondamentale non è che cosa egli può ottenere dagli altri e dal mondo, ma che cosa può dare al mondo e agli altri.
“Convertire Pete Pan” è il titolo del libro di un sacerdote teologo attento alla realtà dei giovani e dei riflessi su di essi del mondo degli adulti (anagrafici). Provocatoriamente sostiene che oggi le parrocchie non debbano più spendere troppe energie per i ragazzi e i giovani, mettendo da parte tante attività ormai “inefficaci” (compresa la catechesi), ma dovrebbero occuparsi più degli adulti. D’altra parte sono loro gli assenti non solo dalle chiese ma anche dalla società civile. Quando sento dire dagli anziani: “Ma i giovani dove sono?”, io ribatto: “Dove sono gli adulti?”. Convertire Peter Pan dovrebbe essere l’opera evangelizzatrice principale di oggi. Se una volta la pastorale mirava a far diventare adulta la fede trasmessa fin da piccoli, oggi è necessario che le comunità cristiane si impegnino a far diventare le persone umanamente adulte per essere veri cristiani a cui il Signore chiede di dare la vita per far vivere l’altro. Buona estate!
Mi lascio provocare dalla figura di Peter Pan che i nostri giovani, adolescenti e ragazzi ci hanno raccontato nel musical messo in scena tra fine maggio e inizio giugno. (Parentesi: voglio fare a loro i miei complimenti per la bravura che hanno dimostrato, con l’impegno a realizzare qualcosa di veramente bello). Il ragazzino che non vuole crescere e diventare adulto pare essere il mito rincorso oggi da molti adulti, che adulti non vogliono essere né fare. Molti sociologi evidenziano che essi vivono nel mito della eterna giovinezza (basta osservare come si vestono alcuni che paiono adolescenti!) quasi idolatrata. E così abdicano al ruolo fondamentale dell’adulto che è quello di essere generativo (non solo in senso “genitoriale”) cioè di dare vita e far vivere l’altro. L’adulto è colui che è capace di dimenticarsi di sé in vista della cura di altri. È colui che ha capito che la domanda fondamentale non è che cosa egli può ottenere dagli altri e dal mondo, ma che cosa può dare al mondo e agli altri.
“Convertire Pete Pan” è il titolo del libro di un sacerdote teologo attento alla realtà dei giovani e dei riflessi su di essi del mondo degli adulti (anagrafici). Provocatoriamente sostiene che oggi le parrocchie non debbano più spendere troppe energie per i ragazzi e i giovani, mettendo da parte tante attività ormai “inefficaci” (compresa la catechesi), ma dovrebbero occuparsi più degli adulti. D’altra parte sono loro gli assenti non solo dalle chiese ma anche dalla società civile. Quando sento dire dagli anziani: “Ma i giovani dove sono?”, io ribatto: “Dove sono gli adulti?”. Convertire Peter Pan dovrebbe essere l’opera evangelizzatrice principale di oggi. Se una volta la pastorale mirava a far diventare adulta la fede trasmessa fin da piccoli, oggi è necessario che le comunità cristiane si impegnino a far diventare le persone umanamente adulte per essere veri cristiani a cui il Signore chiede di dare la vita per far vivere l’altro. Buona estate!