La Parola del Parroco
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16 Giugno 2024
C’è stato giovedì scorso un incontro interessante promosso dall’AVIS di Venegono Superiore in occasione del 50° anniversario della Fondazione. Si è parlato di cyberbullismo e di bullismo in generale. Un fenomeno in preoccupante crescita soprattutto tra i ragazzi e giovani (e, ahimè, anche tra i bambini) che deve trovare la comunità degli adulti vigilante. Peccato che ci fossero poche persone e soprattutto pochi genitori ad ascoltare. Questo assenteismo da parte di padri e di madri è registrato in molte proposte da parte di istituzioni (come i nostri asili, le scuole), enti, associazioni e dalla nostra stessa Comunità quando si organizzano incontri su temi che interessano i loro figli da tanti punti di vista. Questo ci deve interrogare sulla nostra capacità comunicativa per far conoscere le iniziative, sia su quanto interessa veramente ad un genitore. A volte diamo per scontato che alcune questioni circa bambini, ragazzi e adolescenti interessino particolarmente i loro genitori. Ci accorgiamo però che non è così visto il loro “disinteresse” per conferenze e incontri tematici. Forse sono da pensare anche metodi diversi rispetto alla “lezione” frontale… Sono interrogativi che pongo anche a me stesso ma su cui è bene riflettere (a partire dal fatto che oggi molti si accontentano di trovare informazioni “in internet”).
Tornando all’incontro sul cyberbullismo, l’appello più volte lanciato è quello di dare importanza al dialogo e all’ascolto in famiglia perché i ragazzi abbiano adulti di riferimento (principalmente i genitori, ma possono essere anche gli insegnanti, gli allenatori, gli educatori…) con cui potersi confidare. Raccogliamo questo appello anche come Comunità e incoraggio gli adulti che a vario titolo hanno a che fare con i ragazzi ad essere sempre disponibili ad ascoltare al di là di quanto devono fare con loro (un allenamento, un aiuto per i compiti, una riflessione di catechismo…).
Un secondo appello è stato quello di vigilare sulle proprie reazioni perché diminuisca quella aggressività che purtroppo ultimamente caratterizza molti rapporti tra adulti che i bambini riproducono ritenendo che sia questo il normale modo di rapportarsi con i pari. Impariamo anzitutto nella comunicazione sui social (dai gruppi di Whatsapp ai “post” su Facebook) e nel dialogo tra genitori. Non può essere “normale” insultare gratuitamente, accusare senza conoscere i fatti, spazientirsi subito evitando la fatica di capire quello che l’altro ha detto o ha fatto. È ora di aggiornare il vecchio detto e saper contare fino a 1000 prima di reagire!