La Parola del Parroco
Home > La Parola del Parroco > La Parola del Parroco del 07 Aprile 2024
07 Aprile 2024
Sono stati giorni intensi quelli in preparazione alla Santa Pasqua, il Triduo e il successivo pellegrinaggio di alcuni nostri Preadolescenti a Roma. Per me sono stati caratterizzati dalla visita, nelle ultime settimane di Quaresima, a circa 90 anziani e malati della nostra Comunità per la confessione (e per alcuni la S. Comunione, se non portata dai nostri ministri). Nelle settimane precedenti ho fatto visita agli anziani nelle case di riposo (e proseguirò nei prossimi giorni). È sempre toccante incontrare queste persone che desiderano celebrare la fede nei sacramenti, con il rammarico di non poter più essere presenti in chiesa pur vivendo una constante preghiera in casa (grazie anche alle varie opportunità offerte in TV). Mi chiedono di andare a trovarli più spesso, ma purtroppo gli impegni sono molti. Invito chi ha tempo e carità a vivere quest’opera di miseircordia che è visitare i malati soprattutto quelli soli.
Abbiamo poi vissuto le celebrazioni del Triduo Pasquale: sono state liturgie intense e ben preparate. Ringrazio tutti quelli che in diversi modi si sono adoperati per esse. Questa è una ricchezza per la nostra Comunità perché hanno permesso a noi preti di dedicarci alle confessioni e di prepararci adeguatamente alle celebrazioni senza troppo preoccuparci degli aspetti “logistici” ma rimanere spiritualmente concentrati.
Il “Lunedì dell’Angelo” mattina siamo partiti verso Roma con un gruppo di Preadolescenti della nostra Comunità e di alcune parrocchie del Decanato. Abbiamo partecipato al pellegrinaggio che ogni anno la nostra Diocesi organizza subito dopo Pasqua per i ragazzi delle Medie Inferiori. È l’occasione per confermare la nostra fede sulla tomba di San Pietro Apostolo. Tra ragazzi, sacerdoti, suore ed educatori eravamo circa 5.000. I nostri ragazzi – molto bravi! – hanno sostenuto il ritmo incalzante del programma partecipando alla S. Messa in San Pietro presieduta dal nostro Arcivescovo e all’udienza generale con Papa Francesco. Ho ammirato il loro entusiasmo rafforzato dal vedere che molti altri loro coetanei (non diversi da loro) compiono un cammino di fede nella gioia e assieme al proprio gruppo. Credo che per loro siano esperienze indimenticabili.
Così nel giro di pochi giorni sono stato accanto ad anziani e a giovanissimi, così diversi non tanto per l’età ma per modalità di vivere la fede e di guardare alla vita. Per gli uni e per gli altri Gesù Risorto è il Salvatore, colui che dona la vita vera e definitiva, rendendo tutti figli di Dio Padre che con grande misericordia tutti ama.