La Parola del Parroco
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29 Ottobre 2023
Oggi si chiude la prima sessione dell’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Nome formale di un’assemblea che ha visto radunati oltre i vescovi, anche presbiteri, diaconi, religiose e religiosi, laici. Nome di un processo che non si è limitato ad un’assemblea preceduta solo da un documento preparatorio, come avveniva in passato, ma da un itinerario iniziato nel 2021 in tutte le Diocesi del mondo e che si concluderà nel 2025 durante la celebrazione del Giubileo. Già le modalità di questo processo è illuminante circa il principale tema affrontato: la sinodalità nella Chiesa.
Per chi ha in mente le immagini dei precedenti Sinodi, si ricorda una sala con un lungo tavolo degli oratori, al centro il papa, e di fronte i vescovi (e altri solo uditori) seduti in poltrone posizionate ad anfiteatro. La modalità con cui si svolgevano i Sinodi era quella di relazioni senza replica se non interventi liberi di alcuni su prenotazione (con il tempo contato). Se avete visto le immagini del Sinodo di questi giorni, avrete notato un assetto diverso. La grande “Sala Nervi” (quella in cui spesso il papa incontra i pellegrini) era occupata da tanti tavoli rotondi attorno a cui erano seduti i partecipanti al Sinodo. E pure il papa era seduto, come tutti, ad uno di essi. Ogni gruppetto si confrontava con il metodo della conversazione spirituale. Solo questo “colpo d’occhio” ci fa intuire che il metodo usato per il dialogo esprime la novità del Sinodo facendo vivere concretamente agli stessi partecipanti l’esperienza sinodale in cui è fondamentale l’ascolto reciproco.
Proprio sul tema dell’ascolto reciproco si concentra la Lettera al Popolo di Dio che i partecipanti al Sinodo hanno scritto in conclusione dei lavori e che vi invito a leggere (si può reperire in internet). È scritto: «Per progredire nel suo discernimento, la Chiesa ha assolutamente bisogno di ascoltare tutti, a cominciare dai più poveri. Ciò richiede da parte sua un cammino di conversione, che è anche cammino di lode: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli”…“Il mondo in cui viviamo, e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige dalla Chiesa il potenziamento delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione. Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio” (Papa Francesco, 17 ottobre 2015). Non dobbiamo avere paura di rispondere a questa chiamata». Parole forti e impegnative che ci provocano, ci fanno riflettere e ci incoraggiano a vivere anche nella nostra Comunità il cammino sinodale.