La Parola del Parroco
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10 Settembre 2023
Venerdì scorso, memoria della Natività di Maria, a cui è dedicato il nostro Duomo (esattamente a S. Maria Nascente), con la solenne celebrazione eucaristica il nostro Arcivescovo ha dato avvio al nuovo anno pastorale e ha reso pubblica la sua proposta pastorale. Questa lettera ha come titolo: Viviamo di una vita ricevuta. «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona» (Gen 1,31). In essa mons. Delpini ci incoraggia a non rinunciare alla testimonianza cristiana su questi temi “vitali”: l’educazione affettiva, la preparazione al matrimonio religioso, l’accoglienza della vita, il lavoro, la pace e la terza età.
Scrive l’Arcivescovo: «La mia intenzione non è di proporre una sintesi dottrinale su temi delicati e complessi. Desidero piuttosto mettere in evidenza il principio fondamentale del vivere e il punto di partenza per le scelte alle quali la responsabilità di ciascuno non può sottrarsi… Credo che vivere la fede come amicizia, sequela, comunione con Gesù sia la condizione per riconoscere di vivere una vita ricevuta in dono e costituisca l’antidoto più necessario per resistere alla tentazione dell’individualismo radicale che, a mio parere, sta portando al suicidio della nostra civiltà». I sei argomenti affrontati sono assai importanti e spesso sono al centro del dibattito pubblico nel quale la voce della comunità cristiana a volte viene messa a tacere, Ne è consapevole mons. Delpini che scrive ancora: «Nel contesto in cui viviamo, la proposta cristiana può essere considerata come una sorta di stranezza d’altri tempi, può essere disprezzata come ridicola, può essere intesa come la pretesa di giudicare, come una invadenza fastidiosa. Ma i cristiani non vogliono e non possono giudicare nessuno… Non ritengono di essere migliori di nessuno. Sentono però la responsabilità di essere originali e di avere una parola da dire a chi vuole ascoltare, un invito alla gioia».
Con il Consiglio Pastorale rifletteremo sul testo dell’Arcivescovo e penseremo a come dar seguito nella nostra Comunità alle sue sollecitazioni. Invito però tutti, soprattutto gli operatori pastorali, a leggere il documento (prenotabile nelle sacrestie) perché può essere uno sprone a riflettere su temi spesso banalizzati o verso cui il nostro atteggiamento rischia di essere quello della rassegnazione vedendoci impotenti rispetto alle scelte degli altri (per es. il matrimonio; ne parlo su prossimo Il Venegonese).
Invochiamo l’intercessione della Beata Vergine Maria che ci ha donato Colui che è l’Autore della Vita, Gesù Cristo, perché accompagni il cammino pastorale della nostra Diocesi.