La Parola del Parroco
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03 Settembre 2023
I recenti fatti di Palermo e di Caivano in cui adolescenti e giovanissimi si sono resi protagonisti di stupro di gruppo abusando di coetanee ci deve interrogare, andando oltre allo scandalo. Non dobbiamo dimenticare anche i numerosi femminicidi che hanno insanguinato l’estate. Sono due fenomeni diversi ma che hanno in comune l’incapacità di una sana relazione e del rispetto dell’altra persona e della sua vita.
Senza giustificare i giovani che hanno abusato sessualmente di ragazze, credo che una delle cause che hanno portato a compiere queste gravi azioni sia il dilagare della pornografia e la facilità di frequentare i relativi siti internet. Ormai con lo smartphone che permette di navigare in rete, quei siti sono accessibili anche ai nostri ragazzi senza difficoltà. E con gli stessi smartphone sono capaci di videoriprendere azioni oscene compiute scimmiottando le scene viste nei siti pornografici. E a volte fanno circolare questi video nei loro gruppi social.
Che cosa si può fare per evitare che si arrivi alle azioni criminose raccontate dalla cronaca? Anzitutto è da evidenziare che frequentatori di certi siti sono anzitutto gli adulti. Quindi molte reazioni scandalizzate e giudizi spietati contro i giovani “criminali” sono ipocrisie che invocano un serio esame di coscienza dato che il mercato prospera se aumentano i consumatori. E la coscienza morale pare oggi anestetizzata con la generale perdita del senso del peccato.
Riguardo i nostri adolescenti e giovani certamente la questione è educativa. E il minimo che un genitore deve fare è controllare i cellulari dei propri figli (immagini, cronologia di internet) anche perché è un obbligo di legge, attivare filtri che impediscono di accedere ai siti pornografici. Tuttavia positivamente è da sostenere ogni sforzo, sfruttare le occasioni per un educazione all’amore e alla sessualità. Perché – come scritto su Avvenire – “Qualcosa di grave, invece è accaduto: nel mondo adolescente di oggi il problema più grande non è più legato alla eventuale precocità dei rapporti sessuali, ma allo scollegamento sempre più massiccio del sesso dagli affetti e dalla relazione, e a una crescente pornificazione del sesso, che ha trasformato tutti in oggetti e ha tradito il bisogno profondo di riconoscimento reciproco”.
Nella nostra Comunità vogliamo offrire ai nostri ragazzi e adolescenti, all’interno dei cammini dei relativi gruppi, percorsi educativi che li aiutino a vivere bene gli affetti e la sessualità secondo una visione cristiana. Ci piacerebbe che i genitori ne approfittassero…