La Parola del Parroco
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27 Agosto 2023
Ci avviamo alla conclusione del periodo estivo e fra qualche settimana inizierà un nuovo anno sociale e pastorale. Molti di noi conservano nei propri cellulari smartphone (molto più facilmente e abbondantemente rispetto ai vecchi rullini) le immagini delle esperienze vissute. Alcuni le hanno subito pubblicate quasi in tempo reale sul proprio profilo Instagram, Facebook, TikTok... Io lo faccio qui ricordando alcuni avvenimenti ed evidentemente lasciando alla vostra fantasia di immaginarli o di recuperarli nella vostra mente.
Le prime immagini, le più vivide, sono quelle della Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi a Lisbona all’inizio di agosto. Erano presenti anche i nostri giovani. Non guardo a questo evento con la nostalgia di quelli da me vissuti (Parigi 1997 e Roma 2000), né con senso di rivincita sulle previsioni catastrofiche del futuro della Chiesa, neppure orgoglioso perché ci sono ancora giovani "bravi". Invece ammiro una Chiesa che, come ha detto Papà Francesco, accoglie tutti e accoglie i giovani di oggi così come sono con i loro sogni, le loro sofferenze (raccontate nella toccante Via Crucis), con i loro dubbi, con la loro gioia. La nostra Comunità è altrettanto accogliente?
Altre immagini sono legate alle proposte estive (Oratorio Feriale, vacanze in montagna e al mare). Restituiscono scene di esperienze in cui l’intenzione educativa è privilegiata (penso alla novità per gli adolescenti con "La barca di Gino"), rispetto all’idea di usare l’oratorio come uno dei molteplici e comodi parcheggi per i propri figli. Di questa “urgenza educativa” sono convinti anche i genitori?
Ulteriori immagini sono quelle di alcuni anziani che ho visitato nelle loro case e quelli, venegonesi, residenti nelle “Case di riposo”. La gioia di incontrarli si accresciuta con la loro testimonianza di fede, ma anche mitigata dalla domanda (in dialetto): “Che cosa sono qui a fare ancora? Sono qui a dar fastidio ai miei? Perché il Signore non mi chiama più?”. E mi interrogo… come far comprendere ai nostri anziani che non sono persone inutili, che non sono “un peso”?
Le ultime immagini sono quelle delle feste, realizzata o mancata o in arrivo, nei nostri due paesi. Esse hanno visto, non hanno visto e vedranno volontari all’opera. Pochi rispetto alle necessità. Sorrido (amaramente) a chi si è sorpreso che non ci fosse la festa di San Rocco per mancanza di volontari. Non è il caso di interrogarsi, al posto di lamentarsi: avrei potuto dare una mano anche io?
Conserviamo nel cuore queste immagini e lasciamoci interrogare.