La Parola del Parroco
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28 Maggio 2023
La solennità della Pentecoste, a cinquanta giorni da quella di Pasqua (è il significato della parola “Pentecoste”), ci va rivivere l’esperienza dei discepoli di Gesù riuniti nel Cenacolo sui quali scende con potenza lo Spirito santo che li rende annunciatori a tutti i popoli della buona notizia che Gesù, il Crocifisso Risorto, è l’unico nostro salvatore. Anche su noi discende questo dono di Dio che sempre ci è elargito nei sacramenti (soprattutto nel Battesimo, nella Cresima e nell’Eucaristia).
Dobbiamo invocare questo dono di Dio anche per la nostra preghiera, come ci ricorda il nostro Arcivescovo nella sua proposta pastorale di questo anno: «Il dono dello Spirito è la grazia che rende possibile la preghiera cristiana: “Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio” (Rm 8,26-27)». La persuasione che tutti dobbiamo avere è che pregare e pregare da cristiani, da discepoli di Gesù non è facile. È fatica personale e che molti mi attestano. Come dice san Paolo stesso nella citazione fatta da mons. Delpini. L’apostolo ci suggerisce che di fronte alla nostra incapacità a pregare “in modo conveniente”, viene in aiuto lo Spirito santo. Anzitutto, “in modo conveniente” non significa tanto pregare bene o male, ma piuttosto che cosa chiedere nella preghiera. Se lo Spirito santo, aiutandoci, “intercede con gemiti inesprimibili”, vuol dire che per pregare non abbiamo bisogno di troppe parole e che la preghiera deve venire dal cuore più che dalle labbra, essendo un “gemito”. In secondo luogo lo Spirito ci suggerisce ciò che è conveniente chiedere al Padre perché “intercede… secondo i disegni di Dio”. È inutile infatti chiedere a Dio ciò che non ci può dare. In positivo, noi dobbiamo chiedere pregando ciò che Dio ci promette. E che cosa ci promette Dio? La vita piena e definitva (eterna) in comunione con Lui nell’amore. È una vita che ci è donata nel Battesimo che dobbiamo far crescere grazie anche alla preghiera. È la vita di figli che amano il Padre e i fratelli, una vita resa possibile proprio grazie allo Spirito santo!
Invochiamo dunque il dono dello Spirito santo perché rinvigorisca in ogni credente la volontà di pregare, consapevoli della necessità della preghiera per la nostra vita di fede. Invochiamo lo Spirito santo ogni volta che ci aggiamo a pregare perché ci aiuti e renda la nostra preghiera veramente cristiana.