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16 Aprile 2023
Nella solenne Veglia Pasquale di sabato scorso è risuonato il canto dell’Alleluia dopo averlo taciuto nel tempo quaresimale. Alleluia è una parola ebraica e significa “Lodate Dio” (Allelu-Ja). In questo tempo pasquale lo canteremo spesso per esprimere la gioia della risurrezione di Gesù, lodando Dio. Scrive il nostro Arcivescovo nella sua proposta pastorale di quest’anno: «Alleluia è il canto di Pasqua, la festa che dà origine a tutte le feste. La risurrezione di Gesù è il principio della gioia piena, lo scopo di tutta la missione di Cristo: “Perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv 15,11)… Il canto dell’Alleluia è l’espressione della fede che riconosce Gesù. La gioia cristiana non è una consolazione solitaria, un’esperienza individuale. Diventa acclamazione e cantico perché è intrinsecamente comunitaria e sempre festosa».
“Annunciate con gioia la bellezza dell’essere famiglia”
È il mandato che Papa Francesco ha consegnato a tutte le famiglie del mondo al termine dell’incontro mondiale dello scorso anno. Per approfondire questo mandato, il coordinamento di Zona per la pastorale famigliare invita ad una serata di preghiera con canti, riflessioni e testimonianze venerdì 28 aprile 2023 alle ore 21.00 nella chiesa Parrocchiale di S. Michele Arcangelo in Via Don Macchi, 3 Voltorre - Gavirate
Durante l’incontro sarà attivo un servizio di baby-sitting |
Chi ha partecipato a funzioni liturgiche nel nord europa e soprattutto protestanti, avrà notato anzitutto che i fedeli recano con sé il libro delle preghiere e dei canti e che tutti cantano con impegno. Nelle nostre chiese pur essendoci a disposizione i libretti, solo pochi lo ritirano all’entrata in chiesa e lo usano per cantare. In alcune celebrazioni eucaristiche vengono eseguiti i canti riportati sul foglietto della S. Messa; ma anche nel caso vengano eseguiti canti tradizionali oppure “storici” tanto da saperli ormai a memoria (es. “Tu sei la mia vita…”), molti tacciono. Forse è questione di educare l’assemblea a cantare, magari con prove prima dell’inizio della celebrazione (pur conservando un tempo di silenzio immediatamente pima della liturgia). Certamente però ciascuno deve impegnarsi.
Quindi, al di là delle proprie capacità, incoraggio tutti a cantare durante le celebrazioni, con la consapevolezza che il canto è preghiera, è espressione della nostra fede. Scrive in proposito mons. Delpini: «Cantare insieme è accogliere la gioia misteriosa della Pasqua e diffonderla perché conforti, allieti, renda intensa e “sentita” la comunione». È infatti bello cantare assieme: tutti lo abbiamo sperimentato da adolescenti e giovani, in gruppo, sentendoci più uniti: perché non farlo anche a Messa