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19 Marzo 2023
Anche se la liturgia ambrosiana sposta a domani, lunedì 20 marzo, la celebrazione della solennità di San Giuseppe perché oggi è il giorno del Signore, vogliamo tuttavia approfittare della festività domenicale per onorare tutti i nostri papà. Uso appositamente il verbo “onorare” e non solo “festeggiare” perché è quello che usa il quarto comandamento: “Onora tuo padre e tua madre”. È un verbo significativo: nella Bibbia lo si usa anche per il rapporto con Dio, con il re. Se da una parte può significare dunque venerazione, rispetto, timore, amore…, dall’altra vuole esprimere anche il dovere di mantenere concretamente i genitori quando sono bisognosi.
Molti esperti in pedagogia, in psicologia, in sociologia da tempo evidenziano come la figura del padre oggi sia in profonda crisi con ripercussioni, a volte gravi, sui figli. A rendere più complessa la situazione contribuisce la teoria gender che, la di là della pretesa di togliere addirittura il nome di “padre” (e “madre”) per sostuirlo con “genitore 1” negando la necessità di avere un padre maschio e una madre femmina, teorizza una parità e una uguaglianza che elimini ogni diversità. Non voglio però addentrarmi in queste riflessioni molto importanti.
Mi piace invece oggi dire una parola di incoraggiamento ai nostri papà, sia quelli giovani che quelli non più giovani, pregare oggi in modo particolare per loro e per il compito che gli è affidato con il dono dei figli. Invochiamo per questo anche l’intercessione di San Giuseppe, papà (putativo) di Gesù. In questo anno pastorale in cui stiamo approfondendo l’imporanza della preghiera, invito i nostri papà a pregare con tutto il cuore il Padre nostro, rinnovando la consapevolezza e la fede nella paternità di Dio. Se da una parte si può ritenere che dicendo che Dio è Padre si applichi a Lui una categoria umana (la paternità) per tentare di esprimere il rapporto tra Lui e il Figlio, tra Lui e noi figli, dall’altra è vero pure che proprio la paternità di Dio illumini quella umana: impariamo da Dio a essere padri! Gesù nei Vangeli ci ha rivelato come è la paternità di Dio, lui che lo chimava “Abbà”, Papà. Penso allora che oltre alle risorse personali per essere genitore, oltre ai consigli che, umilmente, si possono chiedere per essere pàpà sufficientemente buoni (e non perfetti!), nel pregare il Padre nostro ogni papà può chiedere a Dio le grazie neccessarie per essere un buon padre, mettendosi alla “scuola” di Dio. E noi, tutti figli, promettiamo di pregare per i papà perché il Padre celeste li benedica!