La Parola del Parroco
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05 Marzo 2023
Abbiamo iniziato il tempo della Quaresima. Spero che ciascuno di voi abbia stilato il suo itinerario scegliendo tra le varie proposte della nostra Comunità. In questo itinerario personale o di famiglia, il nostro Arcivescovo ci chiede di inserire un’intenzione precisa: la pace. Anzitutto la pace in Ucraina e in tutti i luoghi (troppi!) dove c’è guerra.
Mons. Delpini scrive nel suo appello: «Propongo che nella Diocesi di Milano si viva la Quaresima come tempo di invocazione, di pensiero, di opere di penitenza e di preghiera per la pace. Coltiviamo la convinzione che solo un risveglio delle coscienze, della ragione, dello spirito può sostenere i popoli, i governanti e gli organismi internazionali nel costruire la pace».
Vorrei sottolineare il richiamo al risveglio delle coscienze. Le nostre anzitutto. Mi ha colpito quanto narrato da don Luca e dagli educatori degli adolescenti nel laboratorio svolto prima di Natale per allestire un video per il presepe dei Missionari Comboniani. Chiedendo agli adolescenti che cosa fosse per loro la pace, essi hanno dapprima elencato atteggiamenti e azioni a livello dei loro rapporti interpersonali. Pochi hanno accennato alla guerra in atto in Ucraina (ormai da più di un anno). Pareva che essa non li riguadasse o comunque sia un evento lontano. Sono stati così aiutati a prendere coscienza delle tante notizie che arrivano dall’Ucraina, delle conseguenze economiche della guerra, della presenza di ucraini nel nostro paese.
Come ci dice spesso il papa non dobbiamo assuefarci alle notizie, alla guerra stessa. Dobbiamo invece continuare a pregare perché i cuori degli uomini si aprano all’azione di Dio che vuole donare la pace. Forse dopo tante preghiere per la pace, dato che la guerra purtroppo continua, possiamo scoraggiarci e ritenere che sia inutile. Come pure può sembrare inefficace la proposta del nostro Arcivescovo di sottoscrivere un appello da trasmettere ai governanti (cfr. apposito avviso in questo foglio). Vinciamo questa tentazione di desistere da ogni azione che possa favorire la pace. Vinciamo soprattutto la tentazione di dimenticarci anche di questa guerra (come di tante altre di cui nessuno più parla). Parliamone nelle nostre famiglie, ai nostri ragazzi, non per aumentare l’angoscia ma per rinnovare l’impegno ad essere uomini e donne per la pace. E in questa Quaresima impegniamoci a fare pace con qualcuno con cui abbiamo rotto i rapporti; torniamo a parlare ragionevolmente se abbiamo litigato e trasceso i toni. La pace inizia dal nostro cuore.Per questo viviamo anche la one sacramentale.