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29 Gennaio 2023
Celebriamo oggi, nella nostra Diocesi, la festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. L’abbiamo contemplata nei giorni del Santo Natale, grazie anche ai nostri presepi, certo concentrandoci sul Bambino Gesù. Ma il nostro sguardo non poteva ignorare che accanto a lui c’erano Maria e Giuseppe (oltre l’asino e il bue!). Certamente la nascita di Gesù è stato evento straordinario non solo perché è stata la nascita del Dio fatto uomo ma anche per il luogo dove è accaduta (in una stalla). Oggi invece contempliamo la Santa Famiglia provando a immaginarla nella quotidianità della sua vita a Nazareth: Maria casalinga, Giuseppe artigiano e Gesù che cresce imparando il mestiere del “padre”. C’è un’ordinarietà che rende questa famiglia simile alle nostre. E se oggi siamo invitati a contemplarla, non di meno dobbiamo contemplare anche le nostre famiglie per la loro bellezza. E anche a loro facciamo festa!
Di questa bellezza papa Francesco, al termine dell’Incontro Mondiale delle Famiglie dello scorso giugno, ha chiesto alle famiglie di essere messaggere: “Annunciate con gioia la bellezza dell’essere famiglia!”. Queste parole sono state riprese dalla nostra Diocesi a mo’ di titolo della festa delle famiglie di oggi. Il nostro Arcivescovo per questa occasione ha registrato un video messaggio in cui spiega in che cosa consiste, secondo lui, la bellezza della famiglia. Anzitutto le famiglie sono belle perché conoscono il segreto della gioia che è questo: «Io provo gioia perché mi dedico alla tua gioia». È quanto si dicono reciprocamente i componenti di una famiglia. Una gioia, continua monsignor Delpini, che consiste nel «seminare gioia nel cuore delle persone amate».
In secondo luogo, la bellezza della famiglia risiede nella conoscenza del senso della vita perché è il luogo dove la vita nasce. E il senso della vita, che una famiglia conosce, è «amare ed essere amati: nessuno di noi può nascere senza un amore che lo genera e nessuno può vivere senza fare della sua vita un dono».
Un terzo aspetto della bellezza della famiglia: in essa si può sperimentare la via della guarigione. La bellezza infatti non nega l’esistenza di ferite e di sofferenze. Ma nella famiglia ciò non sfocia nella disperazione che spacca tutto, perché essa è il luogo del perdono, del ricominciamento, è il luogo della speranza, il luogo in cui la responsabilità non può essere dimessa per esasperazione, ma si guarisce.
Come Comunità cristiana siamo chiamati ad annunciare la bellezza della famiglia soprattutto ai giovani. Possiamo già farlo oggi radunandoci assieme come famiglie per fare festa.