La Parola del Parroco
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22 Gennaio 2023
Di recente le nostre Caritas sono state coinvolte da un supermercato di nuova apertura per ritarare l’invenduto fresco, soprattutto pane, frutta e verdura. Ogni mercoledì i nostri volontari ritirano questi prodotti che rischierebbero di finire nella spazzatura perché non più commerciabili. Quanto viene donato è abbondante: quindi molto cibo viene scartato dal supermercato! Esso, assieme al “pacco alimentare” è distribuito ai nostri bisognosi; ma essendo in abbondanza, quel che resta viene portato alla mensa dei poveri di Varese.
Quando ho visto questo “ben di Dio” mi sono stupito e nello stesso tempo scandalizzato al pensiero del cibo che viene sprecato nei supermercati, anche se molti hanno adottato la stessa “politica” di donazione agli Enti benefici. Quando mi è capitato di entrare in un grande supermercato e ho visto il reparto dei cibi freschi messi in bella vista con una sovrabbondanza quasi nauseante, mi sono chiesto se c’è stata una valutazione da parte dei dirigenti circa quanto avrebbero effettivamente venduto, prevedendo anche quanto avrebbero scartato. Spero che un minimo di calcolo sia stato elaborato. Purtroppo però, vedendo quanto avanza dal supermercato, di media dimensione, che collabora con le nostre Caritas, temo nei grandi centri tanto cibo sia buttato via.
Lo ritengo un peccato mortale a fronte di milioni di persone che soffrono ancora la fame e dei molti (troppi!) che ancora muoiono perché poco o per niente nutriti. E come non pensare all’elevato numero di coloro che nelle feste natalizie si sono recati alle mense benefiche? Siamo tutti interrogati circa la nostra attenzione nell’evitare spreco di cibo e quindi sull’oculatezza con cui facciamo la spesa, valutando che cosa e quanto effettivamente ci serve; se riusciamo a consumarlo entro la data di scadenza; se non ci lasciamo abbagliare dai prezzi “stracciati” (e ingiusti rispetto a quanto pagato ai produttori) che invogliano a comprare molte razioni.
Il brano evangelico di questa domenica racconta la moltiplicazione dei pani, secondo san Luca. Nella versione di san Giovanni, molto simile, Gesù dice alla fine: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto» e riempirono dodici ceste. L’attenzione di Gesù è volta a custodire il gesto della condivisione dei cinque pani e due pesci così che non sia limitato a quel momento ma possa continuare nei giorni successivi: quel pane raccolto sarebbe servito a sfamare tante altre persone, proseguendo la logica “miracolosa” della condivisione. Sarebbe bello che contro la logica dello spreco prevalesse quella della condivisione verso coloro che hanno bisogno anche del cibo. Staremmo più attenti a non sprecarlo.