La Parola del Parroco
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15 Gennaio 2023
Tra le forme di preghiera che il nostro Arcivescovo raccomanda nella sua proposta pastorale di quest’anno (dal titolo: Kyrie, Amen, Alleluia) c’è quella della Rete mondiale di preghiera del Papa, che una volta si chiamava Apostolato della preghiera. Molti anziani la conoscono perché è diffusa attraverso un foglietto mensile con la preghiera: “Cuore divino di Gesù. io ti offro…”. È curiosa la sua origine. A metà del 1800 in un seminario dei padri gesuiti a Vals, presso Le Puy in Francia, i seminaristi si erano entusiasmati leggendo le lettere dei padri missionari in India e volevano anch’essi partire in missione. Il loro direttore spirituale ebbe un’ispirazione e la propose ai giovani: praticare l’apostolato missionario soprattutto attraverso la preghiera in attesa di impegnarsi in esso direttamente al termine della loro formazione teologica. Così il 3 dicembre 1844: festa di San Francesco Saverio, gesuita missionario, iniziarono con questa convinzione: “L’apostolato della preghiera è l’apostolato di Gesù Cristo che continua nei suoi membri. Ma è dal Suo Amore, dal Suo Cuore che la loro preghiera prende a prestito la sua efficacia, è questo Divin Cuore che è il fondamento della loro fiducia””.
La preghiera infatti è rivolta al Cuore di Gesù, che ha compassione per il mondo intero. Dalla Francia questa forma di preghiera si è diffusa in Italia e nel mondo. I Gesuiti poi unirono alla preghiera al Cuore di Gesù alcune intenzioni mensili, la prima preparata dal papa. Per questo è diventata un’opera pontificia ed è stata rinominata Rete mondiale di preghiera del Papa, la cui nuova missione è quella di mobilitare i cattolici attraverso la preghiera e l’azione di fronte alle sfide dell’umanità e della missione della Chiesa.
Nella preghiera rivolta al Cuore di Gesù, gli si offrono “le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno”. È la volontà di essere partecipi, con la preghiera e la vita, all’opera di Dio “per la salvezza di tutti gli uomini”. È un modo di collaborare all’azione missionaria della Chiesa e anche alla sollecitudine del papa verso tutte le Chiese del mondo e verso ogni uomo e donna. La semplicità di questa forma permette di poterla vivere personalmente (meglio alla mattina) mettendosi in unione spirituale con la celebrazione della S. Messa, non potendovi partecipare. Sarebbe bello che questa forma di preghiera si diffondesse maggiormente nella nostra Comunità, grazie anche alla distribuzione dei foglietti predisposti dalla Rete attraverso alcuni incaricati che mensilmente si impegnino a recapitarli a chi li vuole (come già avviene). Alcuni di questi foglietti sono disponibili presso le chiese.