La Parola del Parroco
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08 Gennaio 2023
Giovedì scorso in piazza san Pietro si sono svolte le esequie del papa emerito Benedetto XVI presiedute dal successore papa Francesco e celebrate dal card. Re, decano del Sacro Collegio dei cardinali (così da evitare troppo affaticamento al papa). Una cerimonia solenne ma sobria come ha voluto lo stesso Benedetto XVI. Nonostante siano passati quasi dieci anni dalla sua rinunzia al ministero petrino e quindi la sua popolarità non sia stata più vivida, tuttavia una grande folla ha voluto partecipare e pregare per lui. Tutta la Chiesa si è unita ai fedeli (e non) riuniti in quella piazza per salutare l’umile servitore della vigna del Signore, come si era definito nel suo saluto dopo l’annuncio della sua elezione. Abbiamo infatti amato papa Benedetto come amiamo papa Francesco perché sono i pontefici che Dio ci ha donato. Non possiamo basarci sulle simpatie o antipatie, ma sul filiale rispetto dovuto al papa. Quindi continuiamo a pregare per Benedetto XVI con le parole finali dell’omelia di papa Francesco: “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!”.
Vorrei sottolineare qualche passaggio del testamento spirituale di Benedetto XVI. Nel ringraziare il Signore per il dono della vita, gli è anche riconoscente perché «mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto». Queste parole mi hanno colpito perché forse abbiamo sempre avuto l’idea di un uomo dalla vita lineare, saldo in quella verità della fede da lui cercata, studiata, insegnata e additata. Invece ha attraversato momenti bui in cui ha sperimentato la forza del Signore, la luce del suo volto, che gli ha assicurato la Sua presenza e il suo conforto.
Ed è significativo allora che alla fine del testo, egli rivolga questa esortazione: «Quello che prima ho detto ai miei compatrioti, lo dico ora a tutti quelli che nella Chiesa sono stati affidati al mio servizio: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere!». Accogliamo questo invito con la sua confessione di fede: «Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita — e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo». Come lui ha sperimentato nella sua vita, così anche noi dobbiamo essere certi che il Signore non smette di guidarci con la luce del suo volto e di introdurci nel mistero d’amore di Dio Padre, anche nei momenti difficili della vita. E ringraziamo il Signore per averci donato Benedetto XVI che ci ha aiutato a credere in Lui, anche con la nostra intelligenza, e a sentirci parte della Chiesa