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13 Novembre 2022
«Amen. Vieni, Signore Gesù». Questa invocazione si trova tra le ultime parole della Bibbia, precisamente nell’ultimo capitolo del Libro dell’Apocalisse. La supplica per chiedere il ritorno del Signore è preceduta da un “Amen”. Come ho avuto modo di spiegare nella festa di Tutti i Santi, “Amen” è una parola ebraica che significa “è vero, ci credo”. Ai nostri anziani – proprio per farne capire il senso – era stato insegnato a dire “Amen. Così sia”. È significativo allora che essa sia posta quasi alla fine della Bibbia quasi a esprimere la fede in tutti ciò che è scritto in essa, quasi a sigillo, e nello stesso tempo sia seguita dall’invocazione “Vieni Signore Gesù” che apre al futuro, alla fine del mondo quando il Signore tornerà. Si chiude un libro e ci si apre al futuro.
Iniziamo oggi, nella nostra Chiesa ambrosiana, il Tempo dell’Avvento e la liturgia ci farà spesso ripetere questa invocazione. È il tempo dell’attesa della venuta di Gesù nel suo Natale e della sua venuta alla fine della storia. Nello stesso tempo è attesa della sua venuta oggi per tante situazioni che hanno bisogno di salvezza, di soluzione, di guarigione, di gioia. Pensiamo alla guerra in Ucraina. Noi discepoli di Gesù crediamo che alle molte necessità dell’umanità solo il Signore può portare salvezza. Per questo prima di invocare la sua presenza dobbiamo premettere “Amen”, cioè professare la nostra fede in Lui, unico nostro necessario Salvatore (come disse San Paolo VI).
Nello stesso tempo è importante che crediamo che Dio ci salva in Gesù non senza di noi. Con Gesù siamo chiamati a portare la salvezza in questo mondo. Il nostro Arcivescovo nella usa proposta pastorale di questo anno incentrata sulla preghiera, proprio a proposito della parola “Amen”, scrive: «L’Amen che conclude la preghiera eucaristica è la professione di fede che diventa disponibilità personale a unire la propria vita a quella di Gesù, per Cristo, con Cristo e in Cristo, come culto spirituale gradito a Dio». In questo Tempo di Avvento canteremo questo “Amen” alla fine della preghiera eucaristica (il più importante di tutta la Santa Messa!). Cantandolo, esprimiamo con il cuore la fede in Gesù unico nostro Salvatore; offriamogli la nostra vita per essere strumenti di salvezza per coloro che ne hanno bisogno; facciamo diventare preghiera il grido di uomini e donne che chiedono pace, salute, dignità economica. Scrive ancora mons. Delpini: «l’Amen è la dichiarazione dell’adesione, della disponibilità, la risposta personale alla vocazione, la risposta corale alla proposta di alleanza». Allora cantiamo “Amen” e nello stesso tempo invochiamo con fede: “Vieni Signore Gesù!”.