La Parola del Parroco
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25 Settembre 2022
Oggi viviamo la Festa della Comunità. È una nuova modalità, che abbiamo iniziato a sperimentare lo scorso anno (anche in occasione dell’ordinazione diaconale di don Massimo) per avviare il cammino del nuovo anno pastorale. Non solo quindi la festa dell’Oratorio ma festa con tutte le persone e le famiglie che vivono l’appartenenza alla Comunità e vogliono ritrovarsi per stare assieme. E al centro della Festa c’è la celebrazione eucaristica unitaria. Scriveva lo scorso anno il nostro Arcivescovo: «La festa è l’espressione comunitaria della gioia condivisa tra le persone. La festa cristiana ha il suo fondamento nella celebrazione». Ci crediamo davvero? Comprendo certo che non basta celebrare la S. Messa, tuttavia essa rimane il fondamento della comunione tra le persone, della missione per portare altri al Signore e alla comunità, per dare senso alle relazioni.
Non sono quindi preoccupato se ci sarà tanta o poca gente. Spero di ritrovarmi con chi vive la Comunità, chi la edifica, chi la serve, chi gioisce di farne parte attiva. Tra questi ho invitato in modo particolare i volontari che dopo il primo lockdown del 2020, si sono messi al servizio per garantire la ripresa delle celebrazioni in sicurezza garantendo l’ordine e la salubrità. Mi è parso giusto che la Comunità esprimesse a loro la riconoscenza in questa occasione.
Evidentemente sono molti i volontari che in molti servizi permettono alla nostra Comunità di vivere (più di 400, ma non sono mai sufficienti!). E a tutti va il nostro grazie. Spero poi di fare festa con le famiglie (genitori, figli e nonni) che ogni domenica si ritrovano a celebrare l’eucaristia e quelle che desiderano camminare assieme. Dai questionari distribuiti alle famiglie quest’estate e tornati (e di cui daremo conto), alla domanda sulle priorità per la nostra Comunità molti hanno risposto che è importante offrire possibilità di aggregazione intergenerazionale, cioè tra giovani e anziani, e per le famiglie. Ecco allora una buona occasione!
In questa domenica poi siamo chiamati, come cittadini a votare per il nuovo parlamento che poi eleggerà il nuovo governo. Mi limito solo a richiamare l’importanza di andare a votare. Come scritto nel comunicato dell’Azione Cattolica ambrosiana, «è un segnale contro l’indifferenza e la rassegnazione. Votare rappresenta oggi una sincera scelta democratica». E condivido l’appello dei vescovi italiani rivolto ai giovani: ««con il vostro voto lanciate a tutta l’Italia un forte messaggio di partecipazione alla costruzione del bene comune, nel rispetto della persona, di tutte le persone in ogni fase della vita».