La Parola del Parroco
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18 Settembre 2022
Penso che molti conoscano la canzone “Imagine” di John Lennon e che l’abbiano cantata, forse in qualche serata passata con gli amici. Il testo invita a immaginare, a sognare un mondo che possa essere “una cosa sola” e dove la gente “viva la vita in pace”. Per arrivare a ciò si invita a immaginare che non ci siano più paradiso, inferno, patrie, motivi per uccidere o morire, proprietà e nemmeno “alcuna religione”. Mi ha sempre colpito per poter immaginare un mondo in pace, si debbano eliminare le religioni. Certamente questo “desiderio” è indotto dalla storia dell’umanità. Essa è stata segnata anche da guerre condotte in nome del proprio Dio, da “guerre di religione”. E anche la storia recente ha visto il mondo ferito da attacchi terroristici da parte di fanatici religiosi. Si può certo disquisire se la religione fosse il vero e unico motivo dato che spesso altri interessi (potere e soldi) hanno usato il paravento della religione.
Al posto però di immaginare un mondo senza religioni perché ci sia pace, c’è chi ha voluto far incontrare le religioni, i loro “capi”, per promuovere un dialogo che porti alla condivisione di scelte, di ideali, di opere affinché ci sia pace. Già la Chiesa con il Concilio Ecumenico Vaticano II, precisamente con il documento Nostra Aetate, ha promosso il dialogo interreligioso e nel 1986 San Giovanni Paolo II aveva invitato ad Assisi molti capi religiosi di tutto il mondo per un incontro. È però significativo che un leader politico, cioè il primo Presidente della Repubblica del Kazakhstan (dopo l’indipendenza dall’URSS), Nursultan Abishevich Nazarbayev nel 2003 abbia promosso coraggiosamente nel suo paese il primo Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali che si è ripetuto poi ogni tre anni. Nell’edizione 2022, nei giorni scorsi, ha partecipato papa Francesco.
Nella dichiarazione finale congiunta, passata a maggioranza, si riconosce «l’importanza di affrontare le sfide attuali nel mondo post-pandemia a cominciare dal cambiamento climatico e «rendendosi conto dell’urgente necessità per i leader spirituali e politici di lavorare insieme per affrontare le sfide del nostro mondo» e dichiara che il Congresso dei leader e delle religioni mondiali «svolge un ruolo importante per rafforzare il dialogo in nome della pace e della cooperazione». E il papa ha dichiarato «la via del dialogo interreligioso è una via comune di pace e per la pace, e come tale è necessaria e senza ritorno. Il dialogo interreligioso non è più solo un’opportunità, è un servizio urgente e insostituibile all’umanità, a lode e gloria del Creatore di tutti». È possibile allora immaginare qualcosa di veramente nuovo.