La Parola del Parroco
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28 Agosto 2022
Sono molti i pensieri che si affollano nella mia mente alla ripresa di un nuovo anno pastorale e sociale. Sullo sfondo ci sono le diverse situazioni a livello nazionale e mondiale che destano preoccupazione, perseverando tuttavia nella preghiera per la pace in Ucraina e nel mondo. Alcune di queste situazioni, come per esempio l’aumento dei costi energetici, ci imporranno austerità nell’uso dei nostri ambienti e ancor più mi persuadono a proseguire con determinazione nella riflessione sugli immobili delle nostre parrocchie. A tal proposito mi rammarico che molti non abbiano riconsegnato il questionario distribuito a tutte le famiglie per aiutarci a comprendere maggiormente quali sono le priorità nella nostra Comunità. Quando saranno prese le necessarie decisioni, chi è rimasto in silenzio, continui a tacere!
Penso inoltre alle difficoltà che alcune famiglie incontreranno per l’aumento di bollette e prezzi al consumo. Saremo chiamati a vivere maggiormente la solidarietà in nome della carità che il Signore ci comanda, consapevoli che tutti possiamo fare qualcosa senza demandare comodamente e totalmente questo impegno alle nostre Caritas.
Penso poi alla partecipazione alle Ss. Messe domenicali ormai disertate dalle persone dai cinquant’anni in giù. Inutile chiedersi perché non sono presenti i bambini quando è chiaro che assenti sono i loro genitori e le loro famiglie. Nonostante siano state celebrate le Prime Comunioni, siano stati celebrati molti battesimi, diversi matrimoni, occasioni nelle quali si invita a proseguire con coerenza il cammino cristiano, nonostante con il Gruppo Liturgico si cerchi di migliorare le nostre celebrazioni, la maggior parte di coloro che hanno celebrato un sacramento poi non partecipano più. Su questo argomento mi fa riflettere la proposta del Papa, tradotta in un progetto dal competente Dicastero pontificio, di chiedere una sorta di catecumenato di due anni (!) alle coppie che intendono celebrare il sacramento del matrimonio. E nella stessa direzione si sono mossi i Vescovi tedeschi per i genitori che chiedono il battesimo per i loro figli.
C’è quindi una pastorale da rinnovare e da riflettere con calma chiedendo allo Spirito di aiutarci a comprendere le nuove vie di evangelizzazione. Come sto ripetendo da due anni a questa parte, non dobbiamo avere fretta e avere la pazienza di abitare questo cambiamento d’epoca. Chiedo l’intercessione del nostro beato A. I. Schuster che oggi onoriamo: pure lui affrontò radicali cambiamenti nel dopoguerra non senza soffrire di fronte agli inizi di una evidente scristianizzazione della società italiana.