La Parola del Parroco
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24 Aprile 2022
Il simbolico abbraccio del colonnato di piazza San Pietro – quello di una madre che stringe a sé i suoi figli – non ha saputo contenere le migliaia di adolescenti (più di 80.000) che hanno occupato anche metà della Via della Conciliazione. Ne erano previsti molti meno e invece si sono presentati parecchi di più! Tra loro c’erano anche alcuni nostri adolescenti in comitiva con quelli del Decanato di Tradate. Hanno superato le aspettative e lo scetticismo verso un raduno consistente, il primo dall’inizio della pandemia. Hanno accolto l’invito delle parrocchie, con i loro preti ed educatori, avendo nel cuore il desiderio di vivere alcuni giorni insieme, di incontrare il papa, di visitare Roma, di pregare con moltissimi altri coetanei.
Non so quanta consapevolezza avessero nel sentirsi Chiesa, Chiesa giovane, entusiasta, sorridente, esuberante, come sanno esserlo gli adolescenti. A noi adulti però ha fatto bene vedere le immagini di questo raduno. Non tanto per alimentare l’illusione nostalgica di essere una Chiesa “trionfante”. Piuttosto per aiutarci a fare i conti con la realtà. Lo ha detto loro (ma soprattutto a noi adulti) papa Francesco: «Cari ragazzi e ragazze, voi non avete l’esperienza dei grandi, ma avete una cosa che noi grandi alle volte abbiamo perduto. Per esempio: con gli anni, noi grandi abbiamo bisogno degli occhiali perché abbiamo perduto la vista o alle volte diventiamo un po’ sordi, abbiamo perduto l’udito… O, tante volte, l’abitudine della vita ci fa perdere “il fiuto”; voi avete “il fiuto”. E questo non perdetelo, per favore! Voi avete il fiuto della realtà, ed è una cosa grande». È stato il fiuto del più giovane tra gli apostoli, Giovanni, nel riconoscere il Risorto, presente sulla riva del lago, per la pesca miracolosa avvenuta grazie a Lui, dopo una notte infruttuosa. Anche noi che abbiamo vissuto la notte dell’emergenza pandemica e ora di una guerra in Europa, che ci sentiamo ancora bloccati e rassegnati, abbiamo bisogno che i più giovani con il loro fiuto ci guidino verso la realtà e ci aiutino a trovare nuovo slancio, come quello di Pietro che si buttò nel lago e nuotò incontro al Risorto.
Ascoltiamo i più giovani e permettiamogli di raccontarsi, di spiegarci il Vangelo della vita (come hanno fatto i quattro adolescenti in piazza San Pietro), mettendo da parte i nostri idealismi verso di loro pretendendo che siano diversi da come sono, che siano uguali a noi o che lo diventino. Accade così anche con la realtà che non riusciamo più a “fiutare” pretendendo che sia diversa da quella che è, che sia come quella “di una volta”. Accade così anche per la nostra Comunità. Per fortuna ci sono ancora i più giovani che sanno riconoscere il Signore vivo e presente fra noi!