La Parola del Parroco
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03 Febbraio 2013
Nelle due domeniche che precedono la quaresima la liturgia ambrosiana ci fa meditare due caratteristiche di Dio che però devono diventare due atteggiamenti anche dei discepoli di Gesù: due atteggiamenti che preparano il nostro cuore a vivere il cammino di conversione quaresimale.
In questa domenica la liturgia ci fa meditare sulla misericordia di Dio. Nella prossima mediteremo su quella che è l'espressione più grande dell'amore di Dio: il perdono.
La misericordia di Dio: l'amore di Dio viene prima di ogni nostra capacità di amarlo; è un amore che previene ogni nostra capacità di domandarlo.
Il perdono di Dio: il suo amore é capace di andare oltre qualsiasi nostra fragilità, qualsiasi nostro tradimento, qualsiasi nostra incapacità di amare. Il peccato, in fondo, è questo: è incapacità di amare, e il perdono è il coraggio di amare anche chi non ti ama più, per cambiarlo, per dimostrargli che il segreto della vita sta nell'amore senza condizioni.
L'amore di Dio: viene prima della nostra capacità di amare, e viene dopo che abbiamo smesso di amarlo.
È contemplando questo amore che anche noi ci prepariamo ad entrare nel cammino quaresimale. Contemplando l'amore di Dio che apre il cuore ad accogliere la sua misericordia e il suo perdono, perché a nostra volta impariamo ad essere grandi nella misericordia e nell'amore.
Il frutto della quaresima potrà essere l'aver imparato ad amare almeno un po' come ama Dio nella misura in cui apriamo il nostro cuore ad accogliere la sua misericordia e il suo perdono.
Queste due domeniche, dunque, possono servirci a contemplare il grande cuore di Dio, per aprire il nostro cuore alla sua misericordia e al suo perdono, per introdurci nel cammino quaresimale con il desiderio di cambiare la nostra vita: non c'è vera vita cristiana senza conversione; non c'è conversione che non lasci nel nostro cuore il desiderio di amare come Dio ci ama; non c'è vero amore senza un affidamento incondizionato a coloro che Dio ci chiede di amare, e senza una fedeltà che sia fino alla fine.
Rimane vero quell'adagio che dice: la misura dell'amore è amare senza misura.
Gesù è l'unico che ha amato così. Lui è il modello e la sorgente del nostro amore.