La Parola del Parroco
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31 Ottobre 2021
Celebriamo oggi nella nostra Comunità la Giornata per il Seminario e iniziamo le celebrazioni in cui, divisi per gruppi di catechesi, i nostri ragazzi e ragazze di Prima Media riceveranno la Santa Cresima. Nel messaggio che il nostro Arcivescovo ha rivolto alla Diocesi per la Giornata (riportato quasi tutto all’interno di questo foglio), rifacendosi all’episodio della scelta di colui che sostituì Giuda, il traditore e suicida, nel gruppo dei Dodici Apostoli, sottolinea che tale sostituzione non fu solo questione di “reclutamento” ma di appello «perché escano dall’anonimato, dal gruppo dei discepoli qualsiasi, coloro che sono chiamati a prendersi la responsabilità della testimonianza». Penso ai nostri cresimandi che riceveranno la pienezza del dono dello Spirito santo che li abilita ad essere testimoni della fede. Ne saranno capaci? Lo vorranno essere? O rimarranno nell’anonimato, nel gruppo dei discepoli qualsiasi, nella folla anonima di chi si dice cristiano o credente, ma che non vive la fede? Certamente non è possibile testimoniare ciò che non si vive, testimoniare la fede che non si celebra (la maggior parte di loro e delle loro famiglie non sono quasi mai presenti alla S. Messa domenicale…). Questo però non deve portarci alla rassegnazione, a non tentare nulla perché ritenuto inefficace, a non impegnarci perché il dono dello Spirito possa portare frutto in questi nostri ragazzi. La proposta del gruppo dei Preadolescenti vuole essere un appello a loro e alle loro famiglie affinché non vanifichino questi anni di cammino ma comprendano che il bello dell’essere cristiani inizia ora.
Sebbene le storie della nascita della vocazione di molti seminaristi e preti raccontino che, dopo aver abbandonato il cammino di fede (dalla Cresima…), hanno poi “sentito” la chiamata al sacerdozio a cui hanno risposto “Eccomi”, anche convertendosi, tuttavia ci sono anche storie che narrano di percorsi “lineari” dentro i cammini in Oratorio dopo la Cresima: preadolescenti, adolescenti, 18/19enni, giovani…; storie di chi ha avvertito il fascino per la figura del prete che un giorno li ha interpellati a bruciapelo: “Vuoi diventare prete?”. Evidentemente sono stati cammini educativi significativi e non solo uno stare assieme in gruppo per svagarsi. La nostra Comunità vuole impegnarsi, con le proposte dell’oratorio, a offrire percorsi di maturazione umana e cristiana con attenzione ai singoli cammini, aiutando ad andare in profondità, a porre a se stessi le domande di senso. Preghiamo quindi per i nostri cresimandi, per i seminaristi del nostro Seminario e per i loro educatori (penso in particolare a don Enrico e a don Isacco), per coloro che hanno avvertito la chiamata del Signore a diventare prete e non trovano il coraggio di rispondere “Eccomi!”.