La Parola del Parroco
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30 Maggio 2021
Riflettendo sulla solennità odierna,
della SS. Trinità, potremmo dire: il nostro è un Dio che ci mette la faccia. È
infatti un Dio che si è fatto conoscere, che ha mostrato la sua identità. E se
la festa di oggi è come la carta di identità del nostro Dio, chi è veramente
non lo si deduce solo dai suoi dati. Chi siamo noi non è riducibile ad un
cognome, nome, indirizzo… Noi siamo la nostra storia, quello che facciamo,
diciamo, pensiamo, sentiamo… Così il nostro Dio, il Dio di Gesù Cristo è sì la
Santissima Trinità, ma chi è veramente lo sappiamo dalla storia della salvezza
che in Gesù ha raggiunto la sua pienezza, il disvelamento totale all’uomo. Dio
è il Padre di Gesù e nostro, è il Figlio incarnato che è Gesù, è lo Spirito
santo, energia vitale d’amore che unisce il Padre e il Figlio. Fin dalla sua
iniziale rivelazione a Mosè nel roveto ardente, ha fatto conoscere il suo nome:
“Io sono colui che sono”. È significativo quell’io che non ha nulla di
egoistico perché proprio con quel nome Mosè svelerà agli ebrei schiavi che Egli
vuole salvarli. È quindi l’Io di chi si assume la responsabilità e non si
nasconde. Il nostro Dio è colui che si è preso la responsabilità di salvare
l’umanità da Lui e in Lui creata. Non si è tirato indietro, pur potendo
benissimo farlo dato che è l’uomo ad averlo “tradito”. E ha affrontato il
rifiuto dell’uomo mettendolo in conto e pagando “di tasca sua”: «Dio ha tanto
amato il mondo da dare il suo Figlio perché chi crede in lui abbia la vita
eterna» (Gv 3).