La Parola del Parroco
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21 Febbraio 2021
Iniziamo oggi il tempo “forte” della Quaresima, cioè il cammino dei 40 giorni che ci preparano a celebrare la Pasqua di Gesù. La iniziamo con la speranza di poter celebrare i riti pasquali. Infatti quasi un anno fa iniziava l’emergenza della pandemia e poi il primo severo lockdown impendendoci di vivere assieme la Settimana santa. Tuttavia credo la speranza che ci deve animare debba andare più in profondità perché la gioia di gridare al mondo: “Cristo Signore è risorto” durante la Veglia Pasquale, nasca da un cuore rinnovato. Così scrive papa Francesco nel suo messaggio per questa Quaresima, a proposito della speranza: «Nell’attuale contesto di preoccupazione in cui viviamo e in cui tutto sembra fragile e incerto, parlare di speranza potrebbe sembrare una provocazione. Il tempo di Quaresima è fatto per sperare, per tornare a rivolgere lo sguardo alla pazienza di Dio, che continua a prendersi cura della sua Creazione, mentre noi l’abbiamo spesso maltrattata (cfr Enc. Laudato si’, 32-33.43-44). È speranza nella riconciliazione, alla quale ci esorta con passione San Paolo: “Lasciatevi riconciliare con Dio” (2Cor 5,20). Ricevendo il perdono, nel Sacramento che è al cuore del nostro processo di conversione, diventiamo a nostra volta diffusori del perdono: avendolo noi stessi ricevuto, possiamo offrirlo attraverso la capacità di vivere un dialogo premuroso e adottando un comportamento che conforta chi è ferito. Il perdono di Dio, anche attraverso le nostre parole e i nostri gesti, permette di vivere una Pasqua di fraternità.
Nella Quaresima, stiamo più attenti a “dire parole di incoraggiamento, che confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano, invece di parole che umiliano, che rattristano, che irritano, che disprezzano” (Enc. Fratelli tutti, 223). A volte, per dare speranza, basta essere “una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza” (ibid., 224)». Ecco l’invito, allora, che vi rivolgo, in sintonia anche con quello del nostro Arcivescovo nella sua Lettera per questa Quaresima: prepariamoci e viviamo bene il sacramento della Riconciliazione lungo questi 40 giorni per diventare uomini riconciliati con Dio e che promuovono la riconciliazione tra le persone e così essere uomini di speranza.
Inoltre vi invito a seguire da venerdì 6 marzo i quaresimali online proposti dalla Comunità Pastorale di Tradate sul tema della speranza (daremo indicazioni settimana prossima) mettendoci in ascolto di testimoni di speranza. Ci farà bene ascoltare buone notizie nella selva di informazioni sulla pandemia che non fanno altro che creare confusione e pessimismo.