La Parola del Parroco
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22 Marzo 2020
Ieri è iniziata la primavera. Nonostante viviamo un periodo in cui ci sembra di essere sospesi nel vuoto (con la paura di precipitare) e che il tempo si sia fermato, avendo interrotto forzatamente quasi tutte le nostre attività, tuttavia è iniziata la stagione della rinascita. Le piante iniziano a fiorire e alcuni animali escono dal loro letargo. Dicono pure che, proprio per il fermo di tante attività, l’inquinamento si sia attenuato e la natura abbia ripreso spazi che le abbiamo rubato. Insomma in questi drammatici giorni che hanno sconvolto il nostro vivere quotidiano, la natura prosegue il suo ciclo e ci dona ancora la sua bellezza in tanti suoi aspetti che potremo osservare con calma (il tempo ne abbiamo!) e così recuperare uno spirito contemplativo, pieno di stupore, per ammirare tante meraviglie.
Questa natura che si risveglia è stata presa a paragone, in alcuni antichi scritti cristiani, della rinascita dell’umanità in forza della risurrezione di Gesù dai morti. La nuova vita che si sprigiona nella natura richiama la nuova vita che si manifesta grazie al cammino di conversione quaresimale e che trova il suo principio nella Pasqua di Gesù che fa nuove tutte le cose. Anche se stiamo vivendo una “strana” Quaresima, anche se molto probabilmente non potremo celebrare assieme la Santa Pasqua nella bellezza e solennità dei riti del Triduo Pasquale, tuttavia come la primavera, sarà comunque Pasqua il prossimo 12 aprile. Perché è il Signore che agisce nelle nostre vite senza aspettare che siamo noi a compiere il primo passo. Non siamo noi a farlo risorgere – detto banalmente – ma è Lui che decide di donare la sua vita a noi, attraverso la sua morte e risurrezione. E questo ci infonde grande speranza, in un periodo di angoscia e paure, di smarrimento e pessimismo. Lui ci dona la forza di tramutare questo tempo di prova in una occasione di rinnovamento delle nostre vite, se ci lasciamo provocare dalle domande che ci sono poste da quello che sta accadendo. Diversamente dal ciclo “automatico” della natura, il risveglio delle nostre coscienze e il cambiamento è frutto della nostra volontà certo sollecitata dalla grazia di Dio. Tocca a noi decidere se sbocciare nella bellezza di nuovi comportamenti, di nuovi stili di vita, di nuovo modo di vedere noi stessi e il mondo. Non basta sperare di tornare alla vita di prima, di riprendere quello che abbiamo interrotto, di mettere tra parentesi questo butto periodo. I fiori che sbocceranno in questi giorni non sono gli stessi della scorsa primavera; la vita che continuerà, dopo che avremo vinto la guerra contro la pandemia, non dovrà essere la stessa di prima perché il Signore vuole farci risorgere con Lui!