La Parola del Parroco
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09 Febbraio 2020
La settimana che iniziamo ci offre due appuntamenti importanti: la Giornata del Malato e le Giornate Eucaristiche (dette anche Quarantore). La memoria liturgica della Beata Vergine Maria apparsa a Lourdes l’11 febbraio 1858 e nei giorni successivi a santa Bernardette, invita anche a pensare ai tanti malati che si recano al celebre santuario francese e quindi a tutti i malati, in particolare a quelli che ci sono nella nostra Comunità. Per loro preghiamo nella S. Messa di martedì pomeriggio (ma impariamo a pregare sempre per loro!). Molti vengono visitati da amici, molti ricevono l’eucaristia portata dai ministri straordinari della Comunione. Incoraggio altri malati a vivere questa opportunità ricevendo l’eucaristia che è anche “farmaco” che guarisce il cuore di chi vive nella sofferenza. Come pure invito coloro che hanno un parente degente in un ospedale vicino e che gradisce la visita dei sacerdoti, di segnalarlo in parrocchia (mettendo anche un biglietto nella buca delle lettere con i dati necessari: nominativo, ospedale, reparto e posto letto). Si farà il possibile per andare a trovarli! Ricordo che esistono poi associazioni che di dedicano ai malati tra le quali l’Unitalsi e l’Avulss; e ringrazio anche tutti coloro che visitano i malati degenti in casa compiendo così un’opera di misericordia.
Vivremo poi le Giornate Eucaristiche: ore di adorazione del Signore presente nell’ostia consacrata durante la S. Messa. Infatti è come se ad un certo punto la celebrazione eucaristica si fermasse per contemplare quel pane che è diventato il corpo e il sangue di Gesù donati nella sua morte e risurrezione. Stare davanti all’eucaristia è come stare davanti alla croce di Gesù e tentare di comprendere fin dove si è spinto l’amore di Dio per noi. Non è sicuramente facile la preghiera dell’adorazione soprattutto per chi non è neanche abituato a pregare. Non è facile per noi immersi in una società chiassosa, sempre sollecitati da immagini in movimento, da news, fermarsi in silenzio a contemplare e pregare davanti all’ostia consacrata. E tuttavia dobbiamo trovare il tempo per sostare in chiesa per diversi minuti donando un po’ di tempo a Dio (e quindi a noi stessi). Bisogna forse avere la passione degli innamorati che stanno per tanto tempo a guardarsi e fissarsi negli occhi… E noi siamo ancora innamorati di Dio? Nelle celebrazioni principali saremo aiutati a riflettere sul “piacere di essere popolo di Dio” così come descritto nella esortazione apostolica di Papa Francesco La gioia del Vangelo (Evangelii Gaudium) ai nn. 268-274. Proseguendo nell’impegno di fare della nostra Comunità una “casa e scuola di comunione”, vogliamo comprendere, grazie all’eucaristia che fa di noi tutti una cosa sola, che la comunione è già un dono ricevuto nell’essere tutti l’unico santo popolo di Dio.