La Parola del Parroco
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03 Novembre 2019
In questi ultimi mesi e settimane giungono da più parti del mondo notizie di contestazioni da parte della gente che scende in piazza e si ribella a decisioni prese dai propri governi, decisioni che spesso sono solo la fatidica goccia che fa traboccare il vaso, cioè è occasione per esternare il malessere covato contro politici corrotti, oppressione da parte di poteri economici, attentati alla libertà: ad Hong Kong, in Cile, in Iraq, in Libano, in Siria (i curdi), in Yemen, in tanti paesi dell’Africa. Purtroppo le repressioni, da parte dei militari, con l’uso della forza e della violenza gratuita, ci presentano immagini terribili e disumane; se poi diamo ascolto alle notizie che giungono da alcuni canali informativi (che riescono a eludere il filtro dei potenti della comunicazione internazionale) possiamo renderci conto sia della drammaticità di quello che sta accadendo, sia della reale situazione rispetto a quanto raccontato dai mass media. Noi non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questi eventi, sebbene ci troviamo impotenti rispetto ad un possibile soluzione. Tuttavia possiamo pregare perché l’appello di Dio al cuore dei responsabili del male sia accolto e si convertano mettendo al primo posto il bene dei popoli. Possiamo poi non spegnere l’attenzione su queste situazioni rimanendo informati, cercando notizie vere; aderendo a iniziative perché i nostri politici attraverso i canali diplomatici contribuiscano alla soluzione dei conflitti; partecipando ad azioni di protesta (penso al boicottaggio di prodotti di paesi prepotenti).
Nello stesso tempo dobbiamo apprezzare (e far apprezzare ai nostri ragazzi) il fatto che nel nostro paese viva nella libertà e nella democrazia (certo non nascondendoci i problemi esistenti) per le quali sono morti i nostri avi caduti nelle guerre che ricorderemo nella prossima commemorazione del “4 novembre”. Ahimè, queste celebrazioni civili non vedono molta partecipazione della cittadinanza e per “far numero” si ricorre alla precettazione di alcuni… Come cristiani dobbiamo vivere da buoni cittadini e il fatto che ancora si voglia onorare la memoria dei caduti anche con la celebrazione eucaristica, ci deve maggiormente vedere partecipi perché osiamo sperare che il sacrificio dei nostri morti in guerra non sia stato vano; noi che crediamo in Colui che con il suo sacrificio ha portato la salvezza vera ad ogni uomo.