La Parola del Parroco
Home > La Parola del Parroco > La Parola del Parroco del 30 Dicembre 2018
30 Dicembre 2018
Anche quest’anno nel tradizionale messaggio che ha accompagnato la benedizione “Urbi et Orbi”, cioè alla Città (di Roma) e al mondo, papa Francesco ha voluto ricordare i popoli che sono ancora in guerra o provati da calamità. Un ricordo che è stato preceduto da un augurio natalizio di fraternità: «Fraternità tra persone di ogni nazione e cultura. Fraternità tra persone di idee diverse, ma capaci di rispettarsi e di ascoltare l’altro. Fraternità tra persone di diverse religioni. Gesù è venuto a rivelare il volto di Dio a tutti coloro che lo cercano». Egli ha poi portato all’attenzione e alla memoria del mondo il conflitto tra israeliani e palestinesi, la martoriata Siria, le flebili speranze della tregua in Yemen, l’Africa con le sue guerre che generano sfollati e rifugiati, la penisola coreana, il Venezuela, l’Ucraina, il Nicaragua; e infine «i popoli che subiscono colonizzazioni ideologiche, culturali ed economiche vedendo lacerata la loro libertà e la loro identità, e che soffrono per la fame e la mancanza di servizi educativi e sanitari…» e i «nostri fratelli e sorelle che festeggiano la Natività del Signore in contesti difficili, per non dire ostili, specialmente là dove la comunità cristiana è una minoranza, talvolta vulnerabile o non considerata». Sono situazioni di cui parlano poco i giornali, i telegiornali o i siti internet più frequentati. Chi conosce quanto sta succedendo nei paesi ricordati dal papa? Chi si informa per capire che cosa a volte si nasconde dietro a una guerra presentata come scontro tra etnie o religioni (penso allo Yemen) mentre essa è voluta da potenze economiche interessate? Ben venga chi, come il papa, attira la nostra attenzione a situazioni drammatiche che ci fanno vergognare delle nostre lamentele paesane. Se alla fine dell’anno innalzeremo a Dio il nostro Te Deum per ringraziarlo di tutto quanto ci ha donato lungo questo anno che volge al termine, ringraziamolo per la pace che dona alle nostre terre e chiediamogli di imparare a fare memoria e pregare per tutti i popoli che pace non hanno.