La Parola del Parroco
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11 Giugno 2017
La festa di Pentecoste ci ha fatto contemplare il mistero della Chiesa come unità dei diversi, comunione di tanti carismi donati da Dio per il bene comune. Una "pluralità nell'unità" che è frutto dello Spirito che agisce nel cuore dell'uomo, della Chiesa e del mondo.
La festa della Santissima Trinità ci riporta alla radice dell'unità e della pluralità nella Chiesa, che è Dio stesso, perché Dio è unità nella pluralità, è Uno in tre Persone, è comunione di tre persone al punto che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo diventano una sola realtà, pur mantenendo ciascuno la propria identità.
E questa vita di comunione senza confusione Dio la comunica, la condivide con tutti i suoi figli.
Festeggiare la Santissima Trinità è perciò riandare alla radice della nostra stessa vita, che non è altro che Dio Amore, comunione di persone senza confusione.
Ma festeggiare la Santissima trinità è anche porre davanti ai nostri occhi il "modello" a cui tutti dobbiamo tendere. La comunione senza confusione delle Persone divine è ideale di vita per ogni cristiano, per la Chiesa, per il mondo intero.
Comunione senza confusione. Se c'è comunione vera non c'è confusione, ma se non c'è comunione c'è anche la confusione. E il nostro tempo manca di comunione: la sottolineatura delle identità personali (dell'individualismo) portata fino all'estremo, paradossalmente si coniuga anche con una confusione di ruoli e di persone: tra uomo e donna, tra marito e moglie, tra padri (madri) e figli, e anche dentro la Chiesa tra i diversi ministeri che la rendono vera...
Forse la Festa della Santissima Trinità è una bella occasione per imparare da Dio, sia nelle nostre famiglie che nella comunità cristiana, ad amare con verità, a diventare "un cuore solo e un'anima sola" evitando da una parte l'indifferenza, e dall'altra parte la pretesa di possesso, di avere "potere" sugli altri.
Impariamo da Dio la carità vera e sincera, la comunione senza confusione, l'unità nella diversità, perché Dio è Trinità d'Amore.