La Parola del Parroco
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19 Febbraio 2017
Con la visita pastorale prima del nostro Arcivescovo, il Cardinal Angelo Scola, e poi del nostro Vicario Episcopale, Mons. Franco Agnesi, abbiamo vissuto momenti intensi: di preparazione, di verifica, di lettura della situazione, di incontri...
Una serie di eventi belli, importanti, che certamente hanno lasciato il segno e su cui dovremo ritornare per riprendere il nostro cammino con ancora maggiore passione e convinzione, lasciandoci guidare da quei "passi" che stiamo individuando e che concorderemo con il Vicario Generale, Mons. Mario Delpini.
In questo momento, però, è importante sostare, lasciare sedimentare tutte le esperienze vissute, le provocazioni ricevute, le riflessioni condivise ... Sostare per raccogliere, come da un crogiuolo, quella perla preziosa che può illuminare il nostro cammino e rendere preziosa la nostra vita di comunità.
Sono provvidenziali, perciò, le Giornate eucaristiche che oggi si concludono. Sono giorni di "pausa", di calma interiore, per fermarci e "stare" davanti al Signore e con il Signore.
Forse ci sembrerà faticoso fare silenzio; ci sembrerà di non aver nulla da dire. Magari il silenzio stesso ci innervosirà, perché non abbiamo l'abitudine a stare da soli con il Signore. Ma se avremo il coraggio di "stare" con il Signore, sarà Lui a parlare al nostro cuore e a farci sentire la sua presenza.
Riporto una esperienza del Santo Curato d'Ars. Egli racconta di un contadino che, ogni giorno e alla stessa ora, entrava nella chiesa parrocchiale, e si sedeva nell'ultimo banco. Non aveva libri di preghiere con sé perché non sapeva leggere; non aveva tra le mani nemmeno la corona del rosario. Ma ogni giorno, alla stessa ora, arrivava in chiesa e si sedeva nell'ultimo banco...e guardava fisso il Tabernacolo. S. Giovanni Maria Vianney, dopo qualche giorno, gli si avvicinò e gli chiese: "buon uomo...ho osservato che ogni giorno venite qui, alla stessa ora e nello stesso posto. Ditemi: cosa fate?". Il contadino, scostando per un istante lo sguardo dal Tabernacolo rispose al parroco: "Nulla, signor parroco...io guardo Lui e Lui guarda me". E subito, riprese a fissare il Tabernacolo. Il santo Curato d'Ars descrisse quella come una tra i più alti segni di fede e di preghiera.
Che il Signore ci aiuti a gustare la sua presenza nella nostra vita!