La Parola del Parroco
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05 Maggio 2013
La festa dei Santi Giacomo e Filippo, in questo anno della fede, ci ricorda che la nostra fede è "apostolica", fondata cioè sulla testimonianza di chi ha condiviso la vita di Gesù, ne ha ascoltato direttamente gli insegnamenti e ha avuto il mandato di continuare la missione. C'è però da dire che ormai la testimonianza degli Apostoli è molto lontana. Che cosa ci congiunge a loro e ci dà la garanzia che la nostra fede di oggi è ancora quella degli Apostoli?
È la "trasmissione
apostolica", quella mai spezzata catena di successori degli Apostoli (Papa
e Vescovi) che giunge fino ai nostri giorni, e che ci da la garanzia che
il contenuto della fede è lo stesso di quello che gli Apostoli hanno raccolto
dalla vita e dall'insegnamento di Gesù. Rimanere in comunione con gli
Apostoli, rimanere nella Chiesa in comunione con i successori degli Apostoli è
perciò garanzia di autenticità della nostra fede.
Non capisco molto, perciò, quando si fanno
ragionamenti del tipo: "Questo Papa mi piace, o quello non mi piace".
Il Papa nella Chiesa è colui che ha raccolto l'eredità di Pietro, e a noi
tutti è chiesta l'adesione del cuore e l'obbedienza della vita; anzi, di più:
ringraziamo il Signore per il dono dei Pastori che il Signore non ha mai
lasciato mancare alla sua Chiesa!
Certo è che ciascuno dei nostri Pastori (come
d'altra parte ciascuno degli Apostoli) ha una sua fisionomia particolare, e
incarna i valori del Vangelo dentro il tempo in cui è chiamato a vivere, ma è
la stessa fede di sempre quella che è trasmessa nella successione apostolica,
ed è intorno a questa fede che tutti i credenti in Cristo devono trovare la
radice della loro unità.
Che senso avrebbe rinnovare la professione di fede se poi sottoponiamo tutto al giudizio non della verità della fede, ma al giudizio della nostra sensibilità? Ci sono modi e modi per incarnare il Vangelo, e anche lo stile ha certamente il suo peso e il suo valore, ma è attorno alla verità della fede che siamo chiamati a ritrovarci in unità.
La verità unisce, la sensibilità personale rischia di dividere.
Impariamo dagli Apostoli, che pur nella loro diversità hanno annunciato il vangelo di Gesù, valorizzando le doti e i talenti di ciascuno. In loro la diversità non è stata causa di divisione, ma occasione di arricchimento. Così è dei Pastori della Chiesa oggi; così è di ogni cristiano.
È la Pentecoste che continua anche oggi a operare i suoi prodigi.