La Parola del Parroco
Home > La Parola del Parroco > La Parola del Parroco del 21 Aprile 2013
21 Aprile 2013
È la domenica del buon pastore, ed è la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Un'occasione grande e bella per pregare perché i pastori della Chiesa siano "buoni", secondo il cuore di Gesù, e anche per chiedere il dono di numerose vocazioni a servizio del Regno di Dio.
È anche vero, però, che le vocazioni religiose sono in crisi, che la figura del pastore nella Chiesa per molti versi è una figura poco cercata: gli scandali di consacrati che sbagliano, la poca credibilità attribuita a molti pastori della Chiesa, contribuiscono a far percepire i pastori non come fratelli in cammino con altri fratelli di fede, e nemmeno come amici che dialogano con gli uomini di oggi; semplicemente li si vede come una sorta di casta, chiusa nelle proprie sacrestie e magari anche nei propri privilegi, a compiere dei riti di cui talvolta la gente non comprende né il linguaggio né il senso.
Certo: i pastori hanno bisogno di convertirsi, di essere più evangelici, di uscire - come dice Papa Benedetto - dalle chiese per andare incontro alla gente. Questa domenica è anche una domenica per pregare per la conversione dei pastori della Chiesa.
Nello stesso tempo, però, oggi diciamo anche grazie al Signore per il dono di numerosi pastori che in maniera molto normale si sforzano di vivere con fedeltà il proprio ministero. Soprattutto diciamo grazie al Signore perché nell'ultimo secolo come guide della Chiesa universale abbiamo avuto Pontefici veramente grandi: da Papa Giovanni a Paolo VI, dai due Giovanni Paolo a Papa Benedetto fino, oggi, a Papa Francesco. Ciascuno con il proprio carisma e la propria sensibilità, ma tutti sono stati un grande dono per la Chiesa e per l'intera umanità. In loro abbiamo una luce certa a cui ispirare la nostra vita; in loro abbiamo insegnamenti sicuri per il cammino delle nostre comunità.
Non cediamo alla tentazione di pensare che nella Chiesa vada tutto male; può essere anche una giustificazione per il nostro disimpegno. Raccogliamo il bene che anche oggi la Chiesa semina nel mondo e chiediamo al Signore che questo bene possa fruttificare anche in ciascuno di noi.