La Parola del Parroco
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03 Gennaio 2016
Se c'è un sentimento che talvolta subdolamente è entrato nelle nostre case nell'anno che è appena passato, è stato il sentimento della paura.
Paura del terrorismo che potrebbe toccare anche le nostre città; paura di essere "invasi" da un nemico che nemmeno sappiamo riconoscere, paura di perdere i nostri soldi (come nel caso della banca Etruria), paura dei ladri che si intrufolano nelle nostre case ... paura, talvolta fomentata ad arte dai "profeti di sciagura" di cui è popolata anche la galassia dei nostri tempi.
Ma la paura non è una virtù, anzi, è esattamente il contrario di quella fiducia che il credente deve nutrire in Dio e nella sua Provvidenza. La paura è la causa delle chiusure, delle divisioni, in ultima analisi delle guerre. Sì, anche la paura è all'origine delle guerre tra i popoli.
Combattere la paura è l'impegno del cristiano, sopratutto all'inizio dell'anno che è caratterizzato da una corale preghiera "per la pace".
Come?
Due grandi strade si aprono davanti a noi per combattere la paura.
La prima è la strada della speranza, che non è un tappeto di rose e fiori, ma impegno, ma fiducia nel futuro, coraggio di investire nel futuro, di "impegnare" la propria vita su progetti a lungo termine, desiderio di vita, di generare vita!
La seconda è la strada della solidarietà, che è la capacità di generare relazioni buone, in famiglia, tra vicini di casa, per tessere quella trama di legami fraterni che sono il vero scudo contro la paura, l'antidoto alla depressione generata dalla solitudine, aiuto reciproco nelle fatiche quotidiane che ci salvano dallo scoraggiamento.
BUON ANNO, dunque.
Un anno per combattere a favore della pace, contro la paura che incatena il cuore e ci ruba il sorriso.