La Parola del Parroco
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07 Aprile 2013
“Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”. È una delle espressioni più forti del vangelo di oggi.
La fede è un dono e va invocato, e sarebbe bello potersi affidare al Signore fidandoci soltanto della sua Parola, ma non è facile. Al contrario, molti tra noi sono come Tommaso: gente che ha bisogno di segni per poter credere, di poter toccare con mano, soprattutto di poter sperimentare un Dio vicino, non lontano, non assente.
Non è un peccato aver bisogno di segni. Piuttosto è un peccato che i cristiani non siano segni credibili di Gesù, persone che con la loro vita parlano di Gesù, lo rendono un amico vicino, a tutti, anche al peccatore più incallito.
Credo che quello che stiamo nella Chiesa con la nomina di Papa Francesco sia un tempo di grazia proprio per questo: perché il nuovo Pontefice è un segno di questo Dio vicino all’uomo. Ce lo dice non con le parole, ma con i segni della sua azione pastorale: scelte di povertà, di condivisione, di umiltà che dicono uno stile di vita; uno stile di vita che rende credibile anche le cose che le verità che Papa Francesco annuncia in perfetta continuità con chi lo ha preceduto.
Quante volte in questi pochi giorni del suo pontificato ci ha richiamato alla misericordia di Dio, alla grandezza del suo perdono; quanti segni di attenzione Papa Francesco ha regalato a chi è nel bisogno, a chi è segnato dalla miseria umana, nel corpo e nello spirito. Un esempio per tutti noi, da raccogliere soprattutto in questa domenica in cui contempliamo la Divina Misericordia: lasciarci raggiungere dall’amore di Dio per diventarne testimoni con la vita.
Bene ha detto di Papa Francesco il Cardinal Scola al termine del pellegrinaggio diocesano a Roma: “La grande umiltà identifica e testimonia la continuità tra Papa Benedetto e Papa Francesco. … l’umiltà lascia trasparire la verità. … Quando si mostra l’umiltà i giovani capiscono subito di avere di fronte un vero testimone”.
Lasciamoci anche noi raggiungere dal grande “segno” di Papa Francesco, e rinnoviamo la nostra fede nel Dio che si fa vicino all’uomo.