La Parola del Parroco
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14 Febbraio 2015
La liturgia ambrosiana titola questa domenica come "domenica del perdono". Ci introduce già nel clima del tempo quaresimale.
C'è da dire che la settimana che viviamo è però caratterizzata dal carnevale, un tempo per "uscire da noi stessi" per poi "rientrare in noi stessi" e fare verità nella nostra vita.
Le maschere usate nel carnevale che cosa sono se non un modo per uscire da se stessi, per fingere, proprio come fanno gli attori, calandoci in un ruolo che non è il nostro?
L'impressione talvolta è che la vita sia una finzione non sono a carnevale. Gesù ha rimproverato fortemente gli "ipocriti", coloro che vivono recitando, che vivono ponendosi sul volto una maschera per nascondere il loro vero volto. Uscire da se stessi, dunque, ma per rendersi conto che poi dobbiamo fare verità nella nostra vita.
Fare verità nella nostra vita: è il compito che ci viene chiesto soprattutto nel tempo della Quaresima. Che significa?
Anzitutto vuol dire fare le cose per convinzione e non per convenzione, per usanza, per tradizione.
Significa, poi, fare le cose perché ci si crede, perché ne siamo convinti, e non solo perché facendo determinate cose possiamo "apparire" (ecco l'ipocrisia!) davanti agli altri.
Sarebbe ancor più grave l'ipocrisia se ciò che viviamo e ciò che facciamo è in vista di un secondo fine, alla ricerca di un tornaconto personale: conquistare una persona, acquisire una posizione di rilievo, una sorta di potere, magari anche nella Chiesa.
Fare verità nella nostra vita: togliere le maschere dell'opportunismo e dell'apparenza. E la strada per fare verità nella nostra vita è quella di confrontarsi con la Verità che è Gesù, lasciarsi raggiungere dal suo amore che salva, risana, rinnova e ci fa più essere più veri.
Prepariamo il cuore ad accogliere il perdono di Dio; prepariamolo accogliendo l'invito ad una sincera purificazione della nostra vita. Ci brucerà un po' ammettere le nostre "ipocrisie", ma il bruciore sarà lenito dal balsamo dell'amore e del perdono di Dio.