La Parola del Parroco
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11 Gennaio 2015
Qual è la vocazione fondamentale del cristiano?
È quella di essere figlio di Dio, a immagine di Gesù, l'Unigenito Figlio del Padre.
È bene ricordare di tanto in tanto che siamo figli di Dio, e lo siamo diventati "per grazia", per un dono gratuito di Dio, fin dal fonte del nostro Battesimo.
È bene ricordarcelo perché talvolta noi tendiamo a ridurre il nostro essere cristiani a un semplice comportamento di bontà, di onestà, di rettitudine: tutte cose buone e importanti, ma insufficienti a definire il cristiano. È un po' come se alla domanda: "Chi è Gesù?" rispondessimo: "È un uomo buono!". Gesù non ė semplicemente un uomo buono, è il Figlio di Dio!
Così anche il discepolo di Gesù: deve essere un uomo buono; ne va della sua credibilità di cristiano. Ma il suo essere buono è conseguenza del suo essere figlio Dio.
Qualche volta, a questo proposito, si sente dire: "Quella persona non va in chiesa, ma è una persona buona, onesta". Grande rispetto per persone così, anche perché "alla fine dei tempi" saremo giudicati sulla carità, ma se questa persona è anche un cristiano, è bene che abbia cura del suo essere figlio di Dio, è bene che abbia cura non solo della sua dedizione d'amore verso gli altri (cosa notevole e necessaria), ma anche della sua vita "spirituale".
La vita nello spirito e la carità in un cristiano sono due dimensioni che devono camminare di pari passo. In una vita cristiana autentica più si ha cura della vita nello spirito (attraverso la preghiera e i sacramenti), più si cresce nella carità; e la nostra carità sarà "cristiana" nella misura in cui sarà radicata nell'incontro con il Signore Gesù.
La festa del battesimo di Gesù ci ricorda che lui è il Figlio di Dio, ma ci ricorda anche che se è venuto nel mondo, se si è fatto battezzare, è anche per donare a ciascuno di noi la possibilità di diventare, come Lui, figli di Dio, e perciò eredi della vita vera, della vita che non ha fine.