La Parola del Parroco
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08 Dicembre 2014
L’ingresso del Messia.
Tempo di Avvento è tempo “per accorciare le distanze”, soprattutto quelle che esistono tra noi e Dio.
Ed è un duplice movimento quello che viene descritto in questo tempo.
Il primo movimento è quello dell’uomo incontro a Gesù, sulla strada che Lui ha preparato per noi e che Giovanni Battista ci ha invitato a percorrere: è la strada della conversione, ma anche del “ritornare a casa, magari dopo avere vagato faticosamente per strade tortuose ed avere accumulato esperienze che hanno lasciato nel nostro cuore rughe profonde: Betlemme, verso cui siamo incamminati, è la nostra casa, è la casa del pane condiviso (Betlemme = casa del pane), dove tutti ci si ritrova fratelli. Il cammino di conversione è anche cammino di riconciliazione.
Il secondo movimento, quello più importante, è quello che ci viene descritto dal vangelo di oggi: è il cammino di Gesù incontro all’uomo, che vuole entrare nella nostra vita come entra in Gerusalemme. Gesù va diritto al cuore dell’uomo proprio come entra in Gerusalemme, il cuore del mondo. E il cammino di Gesù è un cammino di offerta: Gesù entra in Gerusalemme per donare la sua vita, per offrirsi come il mite agnello che viene sacrificato per la salvezza del suo popolo. Gesù viene a noi per donarsi a noi.
L’esito di questo duplice movimento può essere descritto come un grande abbraccio tra noi e Gesù, che suggella una alleanza che non si spezzerà mai. Ma è anche un grande abbraccio con ogni uomo che vie sulla terra, un abbraccio di riconciliazione e di pace.
A Natale non si deve essere più buoni.
A Natale si deve arrivare avendo eliminato ogni distanza, tra noi e Dio, tra noi e i fratelli.