La Parola del Parroco
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08 Novembre 2014
La festa di Cristo Re chiude l'anno liturgico, l'anno della Chiesa.
Siamo invitati a pensare a Gesù che è il Signore, il dominatore del tempo e dello spazio; Gesù non è più schiavo né del tempo né dello spazio, é pienamente libero.
Gesù Re dell'universo ė Signore anche della nostra vita, ma la sua regalità non è quella di chi si impone sugli altri, è invece la regalità di chi si mette a servizio degli uomini, a servizio della nostra libertà.
Affidarci a Gesù, Signore del tempo e dello spazio, ė imparare a nostra volta a vivere nella libertà dal tempo e dallo spazio, fino a quanto anche noi vivremo nella pienezza della libertà nel Regno dei cieli.
Essere liberi dal tempo: significa non lasciarci schiacciare dalle situazioni che viviamo, ma imparare ad essere noi a gestire le situazioni, a organizzare le nostre giornate senza lasciarci travolgere da ciò che succede o, peggio ancora, da ciò che ci viene buttato addosso dalle tante realtà che ci vogliono condizionare. Essere liberi dal modo che scorre vuol dire dare un ordine alle cose che facciamo, nel lavoro, nello studio finanche nel tempo libero.
Essere liberi dallo spazio: non vuol non avere radici, saremmo soltanto dei nomadi. Vuol dire invece non affollare la nostra vita delle tante cose superflue che ci sottraggono spazio, libertà di movimento, capacità di azione; liberarci dalle tante cose, spesso inutili, che alla fine si rivelano una ragnatela che imbriglia ogni nostra buona volontà di fare. È un invito ad una sana sobrietà.
Cristo è Re. Lo è perché è libero.
Guardando a lui, e soprattutto affidandoci a lui, anche noi possiamo diventare realmente padroni della nostra vita, liberi di quella libertà che ci spalanca gli orizzonti della eternità.