La Parola del Parroco
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13 Aprile 2025
Eccoci alla Settimana Santa o Autentica (così sarebbe da definire secondo il nostro Rito Ambrosiano per significare che essa è l’originale con quale sono “riprodotte” tutte le settimane dell’anno). Come siamo arrivati a questo appuntamento, come siamo giunti alle soglie della Pasqua di Gesù, evento che è al centro della nostra fede e del nostro rapporto con il Signore? Chiediamoci: come ho vissuto il tempo quaresimale con le sue proposte e occasioni per camminare insieme rinnovando i motivi di speranza, per ridestare in noi la necessità di convertirci dai nostri peccati, per ravvivare la vita di preghiera? Facciamo un esame di coscienza (che ci aiuti anche nella preparazione alla confessione pasquale).
Molti - immagino – più che aspettare di celebrare i misteri pasquali, attendono i giorni di vacanza, il “lungo ponte” che si è creato per la vicinanza di festività religiose e civili, per andar via a riposare e svagarsi E mi chiedo: chissà se almeno il giorno di Pasqua cercheranno una chiesa per partecipare alla S. Messa… A questi rivolgo il mio invito a pensarci – se non l’hanno ancora fatto - e ad informarsi, poiché oggi con internet si possono facilmente trovare informazioni.
Con quale atteggiamento spirituale potremo vivere la Passione, la morte e risurrezione di Gesù? In questo anno giubilare che stiamo celebrando all’insegna della speranza, papa Francesco nella sua Bolla di indizione del Giubileo ha scritto: «Gesù morto e risorto è il cuore della nostra fede… Per noi è passato attraverso il dramma della morte. L’amore del Padre lo ha risuscitato nella forza dello Spirito, facendo della sua umanità la primizia dell’eternità per la nostra salvezza. La speranza cristiana consiste proprio in questo: davanti alla morte, dove tutto sembra finire, si riceve la certezza che, grazie a Cristo, alla sua grazia che ci è stata comunicata nel Battesimo, la vita non è tolta, ma trasformata per sempre». Dobbiamo chiederci se davvero al centro della nostra fede sta la Pasqua di Gesù con il suo carico di speranza e di gioia. Oppure se invece c’è altro al centro: un moralismo perbenista, una religione esteriore o che venera un Dio che non è il Padre di Gesù, ma una divinità capricciosa da tenere buona con le buone azioni in cambio delle quali attendiamo favori…
Auguro allora a chi vorrà vivere intensamente i prossimi giorni partecipando anche alle varie celebrazioni di ricevere la grazia di ravvivare la speranza nella vita vera e definitiva dell’amore divino, credendo con tutto il cuore che essa ci è stata donata nella morte e risurrezione di Gesù Cristo