La Parola del Parroco
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23 Marzo 2025
Abbiamo inaugurato presso l’Oratorio Immacolata di Venegono Inferiore la mostra ideata dall’adolescente beato Carlo Acutis sui miracoli eucaristici nel mondo. Sono solo alcuni dei 136, che il beato ha illustrato in internet grazie alle sue abilità informatiche con un impegno che durò due anni e mezzo, coinvolgendo i suoi famigliari. Ringrazio la nostra Fraternità Francescana per questa bella opportunità e per l’impegno nell’allestimento della mostra.
Carlo, nato nel 1991, crebbe a Milano. A quindici anni, gli fu diagnosticata una leucemia fulminante che lo portò in pochi giorni alla morte avvenuta il 12 ottobre 2006. SarCaratterizzato da una sincera e profonda fede, per l’amore che nutriva verso l’Eucaristia, che chiamava «la mia autostrada verso il cielo», gli fu concesso di anticipare la Prima Comunione a 7 anni e da allora non perse mai l’appuntamento quotidiano della S. Messa (e della recita del S. Rosario). Nella sua breve vita per tutta la vita ricercò la santità, rimanendo un adolescente con la passione per lo sport, la musica e il computer.
Anzitutto affascina la figura di questo adolescente, simile a uno dei nostri (e vestito come uno di loro anche ora, visibile nel Santuario della spogliazione ad Assisi, città dove volle essere sepolto), e nello stesso tempo così diverso dai nostri adolescenti che paiono non avere fede né professarla, quasi sempre assenti alle nostre celebrazioni eucaristiche. Li affidiamo alla protezione del Beato Carlo perché inspiri nei loro cuori il desiderio di mantenere e realizzare la loro originalità (voluta da Dio) e non essere “fotocopie” – come diceva il beato – gli uni degli altri.
In secondo luogo, i miracoli eucaristici raccontati dal beato Carlo, sono interventi prodigiosi di Dio che hanno lo scopo di confermare la fede nella presenza reale del Corpo e del Sangue del Signore nell’Eucaristia. Questa presenza reale, però, è già il miracolo che dovrebbe attrarre molti. Diceva: «Possiamo trovare Dio, con il suo Corpo, la sua anima e la sua divinità presente in tutti i tabernacoli del mondo! Se ci pensiamo bene noi siamo molto più fortunati di coloro che vissero 2000 anni fa a contatto con Gesù, poiché abbiamo Dio “realmente e sostanzialmente” presente con noi sempre, basta visitare la chiesa più vicina. “Gerusalemme” è in ogni chiesa!». Mi auguro allora che la visita alla mostra, che raccomando a tutti, con la possibilità di venerare una reliquia del beato, risvegli in tutti l’amore per l’eucaristia con la partecipazione costante alla S. Messa domenicale e con la abitudine di una “visita” in chiesa, almeno ogni volta che si passa vicino ad essa.